Da «somaro» a scrittore: la vera storia di Pennac

Da «somaro» a scrittore: la vera storia di Pennac

Metti che la vita di uno scrittore cominci sui banchi di scuola. Dall’ultimo banco, però. Quello dei ragazzi difficili, quelli che a cui gli insegnanti hanno infilato in testa le orecchie d’asino e sui quali in pochi avrebbero scommesso. Metti poi di ritrovare il suo nome sulle copertine dei libri più letti. Eccola la storia di Daniel Pennac che torna in scena al Teatro dell’Archivolto: dopo il successo del debutto di novembre, domani e martedì si replica con lo spettacolo diretto da Giorgio Gallione Diario di un somaro, liberamente ispirato a Diario di scuola dell’autore francese. Nei panni di Daniel, Giorgio Scaramuzzino che ne ripercorre l’esperienza scolastica come insegnante, ma soprattutto come alunno, adottando proprio il punto di vista degli studenti più deboli, gli ultimi della classe. Riflessioni, dubbi, incubi e convinzioni di un ex alunno che poi è diventato docente e quindi scrittore e che non ha mai dimenticato né rimosso i suoi primi scontri con l’esperienza scolastica vengono riproposte e rielaborate sul palco.
Lui, Pennac, figlio di militare di carriera, a scuola non brillava di certo. In prima elementare aveva penato per riuscire ad imparare l’alfabeto e più che lo studio lo appassionavano gli scherzi terribili per vendicarsi dei maestri. I brutti voti, il passaggio da un istituto all’altro e poi il «salvataggio» da parte di un professore più testardo di altri che al posto dei temi gli chiese di scrivere un romanzo a puntate con cadenza settimanale. E da lì la decisione di iscriversi alla facoltà di Lettere, la laurea e l’inizio della carriera da insegnante di liceo e da scrittore. Sulla scena disseminata di valigie e di disegni, Giorgio Scaramuzzino si trasforma prima in un bambino che resta immobile per non «disturbare gli atomi», che causa incidenti per riuscire a scrivere temi interessanti, oppure trascorre le ore di lezione cercando di diventare trasparente agli occhi degli insegnanti.
Poi il ritorno, qualche anno dopo, nei panni di un professore che cerca di trovare la chiave giusta per parlare a tutti i suoi alunni, specialmente a quelli che sono convinti di non poter imparare mai niente. Un modo per stimolare anche la riflessione sui percorsi educativi di ieri e di oggi.


Ma «Diario di un somaro» è solo l’ultimo tassello di una collaborazione tra lo scrittore francese e il teatro genovese iniziata ormai nel 1996/97, quando il Teatro dell’Archivolto mise in scena in pochi mesi quattro spettacoli tratti dall’autore e tutti con la regia di Giorgio Gallione.
(Biglietti 20/18 euro studenti con meno di 26 anni 7.50 euro. Info: 010.6592220. Biglietteria: 010.412135)

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica