"Sono una Manna che piove dal cielo e salva la Terra"

Evelina interpreta un’extraterrestre per la serie I Munchies di Italia. E rivela: "Recitare senza partner mi ha divertito moltissimo"

"Sono una Manna che piove dal cielo e salva la Terra"

Mentre si passa il rossetto, cita Ionesco. Ti guarda con quegli occhi azzurri ancor più accattivanti per un leggero strabismo e ti spiega come ha fatto a sopravvivere agli ultimi due anni: «Beh, come c’insegna Ennio Flaiano? La situazione è grave ma non seria...».
E’ delicato affrontare un’intervista con Evelina Manna, una delle attrici coinvolte un paio d’anni fa nelle famose intercettazioni tra il premier e l’allora direttore di Rai Fiction Agostino Saccà. Però, dopo un po’ che ci parli, in un angolo un po’ nascosto di un noto ristorante, ti cade almeno uno dei pregiudizi che circondano alcune donne di spicco dello spettacolo italiano, cioè l’essere bionde, belle e sceme. Evelina, dopo due anni di oscuramento, ora torna in Tv. E - nientemeno - si è assunta il compito di salvare il nostro pianeta. Sarà protagonista di uno show su Italia Uno da giovedì prossimo alle 23,30: unica presenza umana, anzi extra-iper-umana, dei Munchies, gli strampalati e spregiudicati pupazzi del secondo canale Mediaset. Evelina, Eve nella serie, sarà un’eroina spaziale che, insieme ai peluches, dovrà salvare la Terra dalla distruzione profetizzata dagli antichi Maya. Insomma, Eve, plana dall’iperuranio in questo mondo di pupazzi e, grazie ai frammenti del codice Munchies, salva l’umanità. Ovviamente, con una gran dose di ironia e leggerezza. Quelle stesse qualità di cui è dotata e che sfrutta nel suo «rientro» televisivo.

Dunque, Eve, prima di tutto, cosa è stato per lei quel dicembre 2007?
«Un attentato alla mia sfera privata. Un modo per attaccare il premier usando me che non c’entravo nulla. Posso parlare con il Papa come con mio nonno in carriola e nessuno si deve intromettere».

Ma lei come è arrivata alla recitazione?
«Studiando molto, formandomi come attrice a Los Angeles (Larry Moss theatre) e New York (Susan Strasberg). All’inizio anche grazie a un importante giro di conoscenze che mi sono fatta quand’ero modella. Fin da subito ho capito la differenza tra un percorso d’artista serio e il lavoro nuovo di oggi che è fare la “famosa”. Il mio primo debutto è stato con il teatro sperimentale: Ubutango, uno spettacolo al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia con testi di Alfredo Giuliani e musiche di Piazzola. Poi l’esperienza americana con Oliver Stone e al Festival di Venezia con Calopresti. E tante altre cose come uno spot contro la violenza sulle donne».

E come sono stati questi anni lontano dalla ribalta?
«Certo non facili. Ma il mio lavoro farà giustizia di tutto».

Intanto proprio in questi giorni il Parlamento sta approvando una legge che impedisce la pubblicazioni delle intercettazioni telefoniche...
«Certo, mi sembra giusto per la privacy di tutti i cittadini onesti, ma alcune sono indispensabili e necessarie per combattere i veri reati».

Come si è trovata a recitare in mezzo ai pupazzi?
«Mi sono divertita moltissimo. Ovviamente non è facile recitare senza avere un partner vero con cui dialogare, però direi che i lavori difficili sono altri».

E ora conta di continuare la carriera televisiva?
«Il mio primo amore resta il cinema. Per ora ho accettato questa parte perché è divertente e ha un linguaggio sperimentale, innovativo e giovanile. Poi ho un progetto per un film, ma è ancora presto per parlarne».

A proposito di cinema, ha seguito il Festival di Cannes?
«Certo, e penso che il ministro Bondi abbia sbagliato a non andare per protesta contro il film di Sabina Guzzanti. Lei almeno è schierata, mentre tutti quelli che vanno contro il premier e Medusa - soprattutto quelle cosiddette “attrice impegnate” - le vorrei vedere scendere dai tacchi di Louboutine ed esibirsi gratuitamente al teatro di Tor Bella Monaca. Però penso pure che siano fortemente sbagliati i tagli al fondo per lo spettacolo».

Bè, Berlusconi non sarà molto contento delle sue posizioni.
«Mai nascosto di essere di sinistra».

Ma le piace la politica del premier?
«Ha la capacità di fare sia la maggioranza sia l’opposizione. Sa qual è il suo problema? Che doveva scendere a sinistra».

Tradotto?
«Che quando si è messo in politica doveva allearsi con i

democratici. Lui è un capo popolo nel senso che piace alla gente».

Soprattutto alle donne.
«Certo. Ma non perché è potente, lui piacerebbe anche se facesse il gelataio. E mi lasci dire è un vero femminista».

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