Luca Russo
Non splende il sole, ma nemmeno piove. Quando Serse Cosmi si siede nella sala stampa di villa Rostan alla ripresa degli allenamenti del martedì il clima è un po' così, come in casa rossoblù. Qualcuno dopo i fischi di Empoli, si attendeva una contestazione e invece al Signorini la squadra torna in campo senza proteste né applausi. Insomma, dopo il pareggio in Toscana, i tifosi attendono che la squadra torni alla vittoria per arrivare al traguardo che tutti si aspettano. Serse Cosmi questo lo ha capito e gli sfoghi all'uscita dal Castellani sono roba passata. «Io non sarò mai un allenatore che dirà che questi tifosi possono essere danno o rovina di una squadra - ha commentato riferendosi ad un'affermazione di un tecnico del passato - Questa è una tifoseria che non esprime qualcosa di normale, ma degli affetti. L'amore smisurato a volte si corre il rischio di dichiararlo in maniera forte. Sono rimasto sorpreso per l'atteggiamento di sabato sera dopo la partita con i fischi. E' stata un'esperienza nuova, ma ho capito. E oggi sono ancora più orgoglioso di questi tifosi, anche di fronte a situazioni antipatiche sicuramente migliori dell'indifferenza».
Il silenzio stampa si era già rotto sabato sera e oggi torneranno a parlare anche i giocatori, ma Serse Cosmi ieri ha voluto togliersi qualche sassolino che nelle scarpe dava fastidio da tempo. «Il silenzio stampa mi ha impedito di tranquillizzare i tifosi per fare capire loro che la squadra era allenata da una persona equilibrata e non da un pazzo come da qualche parte sembrava essere emerso - ha dichiarato - Credo che si sia preparato in maniera corretta sia la partita con l'Empoli, a mio parere tra le migliori del girone di ritorno, sia quella con il Cesena. Ho avvertito però un clima di esasperazione nei concetti e in questo clima anche Tedesco è diventato vittima. Io non avrei mai pensato che Giovanni potesse diventare il capro espiatorio di una situazione contingente. Sembra che il capitano sia diventato la causa di tutti i mali. Ebbene questo non è statisticamente vero vedi per esempio la vittoria di Terni. A Salerno e a Treviso invece Tedesco non c'era e abbiamo perso. In tutta questa vicenda il capitano ne ha risentito per cui il Giovanni di adesso non è più quello di prima. La verità è una sola. Questa squadra ha fatto bene con o senza Tedesco, con o senza Brevi».
E ora si guarda alla prossima partita contro il Catanzaro con uno stato d'animo senza dubbio particolare. «È chiaro che in questo momento non possiamo essere tranquilli, ma dentro di noi c'è un gran desiderio - ha concluso - Sentiamo dentro di noi qualche cosa che sta per accadere ed è positivo. Tutti dobbiamo soffiare dalla stessa parte giocatori, allenatore, staff ci vuole entusiasmo perché, forse, abbiamo perso quella spregiudicatezza, forse ci siamo persi in tante chiacchiere perché c'era dentro un pizzico di presunzione».
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