
Sorpresa: sono i giovani a tenere ancora in piedi le sale cinematografiche morenti. Si staccano dai cellulari e dai computer per godersi un bel film sul grande schermo. Di solito si pensa che siano gli over 50 a frequentare di più i cinema, invece l'ultima ricerca "Sala e Salotto" che analizza il consumo degli audiovisivi, presentata durante il Mia Market che si è chiuso ieri a Roma con grande successo di presenze, mostra che sono gli under 25 ad acquistare più biglietti. Si penserà: certo, i ragazzi si fiondano a vedere i blockbuster e i bambini i film della Disney.
In realtà si sono riversati anche sulle pellicole italiane come C'è ancora domani di Cortellesi (nella foto) oppure Parthenope di Sorrentino o Il ragazzo dai pantaloni rosa di Ferri. La ricerca, realizzata da Anica (associazione industria cinematografica) ed Ergo Research mostra che nel 2024 sono aumentati gli spettatori rispetto all'anno precedente (due milioni in più), ma sono diminuiti i biglietti staccati. Significa che chi va al cinema poi ci torna poco o per nulla. Mentre questa tendenza è inferiore nei giovani che, in media, tendono a frequentare di più le sale: più 39% tra i 3 e i 14 anni e più undici tra i 15 e i 24 anni. Si calcola che siano loro, pur rappresentando solo il 20% della popolazione, ad aver acquistato il 43% dei biglietti nel 2024. Nonostante questo, sono proprio loro a dichiararsi più insoddisfatti del cinema italiano. Vorrebbero un maggior numero di storie che parlino della loro generazione, mentre le loro colleghe chiedono che sia lasciato più spazio a registe, sceneggiatrici e attrici donne. Lamentela certificata da un'altra ricerca, presentata sempre al Mia Market, che mostra che solo il 27% delle persone impiegate nell'audiovisivo è donna, dato che si riduce di molto se si considerano manager e registi.
Tutti segnali, come dimostra ancora il boom di C'è ancora domani, che i produttori dovrebbero cogliere per riportare in vita il cinema. Il presidente di Anica Alessandro Usai si chiede: "Stiamo tenendo sufficientemente in considerazione questo pubblico? Io penso che dovremmo e potremmo fare di più".