Spagna, ecco il primo divorzio gay: chiesti settemila euro di alimenti

I due uomini si erano sposati un anno fa. Tra le questioni da definire anche l’affidamento dei cani

Manila Alfano

Si erano promessi amore eterno lo scorso ottobre approfittando della legge che in Spagna permette alle coppie omossessuali di sposarsi e adottare bambini.
La loro vita da coniugi però non ha retto, e, a meno di un anno da quel «sì, lo voglio», si sono già ritrovati sul piede di guerra. A presentare quella che in Spagna passerà come la prima domanda di separazione di un matrimonio omosessuale è stato Hms di 43 anni, l’uomo debole della coppia, quello cioè che aveva sacrificato le sue ambizioni professionali per il bene della famiglia.
Così, come succede di solito nelle coppie eterosessuali, quando si è reso conto che l’amore era finito, ha cominciato a fare il conto di tutti quegli anni passati a fare la «casalinga». Il suo è uno sfogo classico: «Ho rinunciato a tutte le mie ambizioni. Niente più sfilate come modello. Ho detto addio al mio salone da parrucchiere per cani. Tutto per amore. Tutto per il matrimonio». All’inizio della relazione infatti lui aveva rinunciato alla sua carriera di modello, successivamente quando il compagno aveva ottenuto un trasferimento a Parigi per lavoro era stato costretto a chiudere il salone di bellezza per cani che aveva aperto nel garage della loro abitazione di Madrid.
Ora l’unica cosa che non vuole è restare con un cuore infranto in mano. Hms è tranquillo, perché grazie alle riforme del governo Zapatero che sta cambiando la faccia della Spagna può pertendere a tutti gli effetti il riconoscimento dei suoi sacrifici e sperare di mantenere lo stesso tenore di vita che aveva da sposato. La coppia infatti era benestante, aveva due auto, uno chalet con 300 metri quadrati di giardino, vestiti griffati e si concedeva spesso crociere di lusso. Nella sua domanda l’uomo chiede la custodia dei due cani, l’uso per almeno quindici anni della casa e settemila euro al mese di alimenti. «È il minimo», spiega Hms che nel frattempo convive con un altro uomo: «Ho investito in questo matrimonio tutte le mie energie, ma ovviamente sono disposto a far vedere i cani al mio ex secondo i modi e i tempi che si decideranno in tribunale».
I due convivevano dal 1993, ma avevano sancito in maniera ufficiale la loro unione lo scorso ottobre a Rivas-Vaciamadrid, nel 2001 si erano iscritti al registro delle coppie di fatto del comune di Madrid. Ora Hms chiede che la data del «matrimonio» sia retroattiva. Il suo discorso è questo: «Noi viviamo insieme da tredici anni. Non ci siamo sposati prima perché il matrimonio tra omosessuali non era legale. Ma non si possono cancellare, anche a livello di tutela economica, quegli anni di convivenza».
I gay in Spagna sono quattro milioni. La legge sui matrimoni gay è entrata in vigore il 4 luglio di un anno fa. Da allora sono 1.275 le coppie dello stesso sesso che hanno formalizzato il loro rapporto. Quando Zapatero aveva approvato la riforma del Codice civile aveva commentato: «Non siamo stati i primi ma sono sicuro che non saremo gli ultimi, dopo di noi saranno molti altri Paesi ad essere spinti da due forze irrefrenabili: la libertà e l’eguaglianza».
Ora la Spagna di Zapatero prende nota del primo matrimonio in crisi, ma neppure questa è una novità. È stato un tribunale dell’Ontario, in Canada, a firmare il primo divorzio omosessuale al mondo. Era il 21 settembre del 2004.

La coppia, composta da due donne, si era sposata nel giugno dell’anno prima, dopo che la Corte Suprema aveva sancito la costituzionalità delle unioni nella provincia di Toronto. L’avvocato di una delle due donne disse: «È primo divorzio gay ufficiale della storia». Le ragazze, dopo una relazione durata dieci anni, si erano separate cinque giorni dopo il sì. Capita, rischi da matrimonio.

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