Foggia Si è inginocchiato e si è sparato alla testa. Così ha scelto di uccidersi Michele Lambiase, 47 anni, luomo che nella notte tra il 7 e l8 novembre, dopo una fuga dalla sua abitazione di Foggia dove era detenuto ai domiciliari, ha ferito gravemente la ex convivente e il suo nuovo fidanzato in un parcheggio di Montesilvano, in provincia di Pescara.
Il cadavere del 47enne è stato trovato nei pressi di un casolare abbandonato lungo la tangenziale di Foggia, in direzione San Severo. Lallarme è stato dato da un gruppo di cittadini bulgari che lavora nella zona raccogliendo materiale in ferro.
Lultimo atto della tragedia è stato scritto due, forse tre giorni fa, quando Lambiase era ricercato per quel folle agguato a Montesilvano. Dopo essersi separato al termine di una relazione da cui è nato un figlio che adesso ha quattro anni, luomo aveva cominciato a pedinare la ex compagna e a inviarle minacciosi messaggi sms; lei lo aveva denunciato, e il giudice aveva emesso nei confronti di Lambiase un provvedimento di divieto di dimora a Silvi Marina, vicino a Teramo, dove prima convivevano. Il 47enne però aveva più volte violato la prescrizione del magistrato e così erano scattati gli arresti domiciliari a Foggia.
Ma anche questa misura si è rivelata inutile: nella notte tra il 7 e l8 novembre Lambiase si è allontanato dalla sua abitazione e ha raggiunto la casa della ex compagna: si è appostato, e quando ha notato che usciva col nuovo fidanzato li ha seguiti e ha aspettato che parcheggiassero.
Poi lagguato: ha indossato una parrucca bionda, si è messo un paio di occhiali con la montatura rossa, ha estratto una pistola calibro 7,65 e ha sparato a entrambi ferendoli in modo grave: un colpo ha raggiunto al viso la donna, che è rimasta sfigurata; un altro proiettile ha colpito luomo al torace: i medici gli hanno dovuto estrarre un rene. Subito dopo Lambiase si è allontanato, ma la sua fuga si è conclusa vicino a un casolare abbandonato nei pressi di Foggia dove ha deciso di farla finita.
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