Roma

Sparisce con le figlie piccole, braccato dall’Interpol

Sottrazione di minore, maltrattamenti, violazione degli obblighi di assistenza familiare. Queste le accuse contro Lorenzo B., 40 anni, scomparso dal gennaio 2006 assieme alle sue bambine di 7 e 5 anni, Sara e Nadia (chiamiamole così). Spariti nel nulla nonostante una precedente fuga dalla moglie, Debora M., 30 anni, avvenuta sempre con le loro bambine e durata 5 mesi.
Un’inchiesta difficile per la Procura di Velletri che dopo quasi un anno starebbe per chiudere il fascicolo con la richiesta di rinvio a giudizio e una rogatoria internazionale per restituire le bambine alla madre, legittima affidataria. L’uomo avrebbe l’Interpol alle calcagna: gli agenti lo avrebbero scovato in un paesino olandese dove si sarebbe rifugiato assieme a dei parenti. Il paradosso? Polizia e carabinieri non possono fare nulla fin quando il pm non firma l’ordinanza di cattura internazionale. Un caso insolito, un’inchiesta delicata avviata dai carabinieri di Ostia e proseguita prima da quelli di Torvaianica infine dai colleghi belgi. Senza risultati. «La donna non vede le figlie dal 3 gennaio 2006 - spiega l’avvocato Rita Mautone, legale di Debora M. -. Il marito, tramite sms o fax, le ha più volte scritto che non le rivedrà fino a quando non compiranno 18 anni. L’indagine è partita da una serie di denunce presentate tra il 2005 e il 2006 ma ora è a un punto morto. Solo quando il tribunale firmerà la rogatoria le bimbe potranno rivedere la madre». Una storia cominciata male quella fra Debora e Lorenzo. «Quando ci siamo conosciuti - racconterà la donna a un maresciallo dei carabinieri -, mi aveva detto di essere dipendente di una compagnia aerea inglese. Poi scopro che è una balla e che lavora saltuariamente in una società del padre a Vercelli. Mi convince a trasferirmi con lui in quella città. Era il 2000, a settembre ci sposiamo e quando resto incinta torniamo a Roma». Qui la vicenda assume i toni di una fiction reale: le cose fra i due non vanno bene. Liti assurde minacciano di mandare a monte il matrimonio. Unione, del resto, cominciata nel peggiore dei modi tanto che appena a due settimane dalle nozze Lorenzo esce di casa per tornare tre mesi dopo. Debora, in stato interessante, si trasferisce dalla madre e il primo dicembre mette al mondo Sara. «Improvvisamente, otto giorni dopo il parto, arriva per vedere la bambina - prosegue la donna -, dicendo che era stato a New York per lavoro. Da quel giorno torna con me e la bambina. Abitavamo a Pomezia, spesso spariva per giorni». La prima denuncia ai carabinieri prosegue. «(...) intanto rimasi incinta della seconda figlia». È l’agosto 2001. I tre vanno a vivere ad Ardea, poi a Mostacciano. A marzo dell’anno successivo nasce la seconda bambina. Passa altro tempo, le cose peggiorano. Soprattutto mancano i soldi per andare avanti. Così, su consiglio del suocero, la famiglia si trasferisce ancora. Questa volta in Belgio. L’abitazione, una villa fuori città, è lussuosa e il lavoro non manca. La favola dura poco: alla fine dell’anno l’uomo accusa la moglie di tradirlo con un’altra donna. «Diffamazioni con il solo scopo di ottenere la separazione» sostiene l’avvocato. Il 25 giugno 2005 Lorenzo si allontana con le figlie. «Al telefono mi dice che andava dal padre - racconta la moglie -, ma lì non c’erano. Lo denuncio alla polizia belga». Ma Debora rivedrà figlie e marito solo a novembre, in Italia.

Nemmeno due mesi dopo la seconda fuga con le bambine.

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