Kit Harington- Jon Snow: "Come il Guardiano sono pieno di conflitti ma non con le donne"

Londra. Immerso nel ghiaccio, nella neve, avvolto da strati di pelliccia, in lotta con forze soprannaturali, Jon Snow, il «bastardo» di casa Stark diventato Guardiano della notte (cavalieri posti a difesa dei Sette regni contro i barbari del Nord), è una delle figure più affascinanti del Trono di Spade. Nella vita reale l'attore inglese Kit Harington (nato a Worcester nell'86), è volato dalla scuola di teatro dell'Università di Londra alla fama mondiale grazie alla saga della HBO. Nella terza serie vive lo sconvolgente incontro con i Bruti, popolo che vive oltre la Barriera, di cui pare diventare alleato. Lo abbiamo incontrato a Londra.

Com'è girare in Islanda a trenta gradi sottozero?
«Vuol dire stare nel gelo costante, in condizioni dure. Recitare è difficile soprattutto per la quantità di indumenti che hai indosso. Però è un paese dalla bellezza stupefacente e me ne sono innamorato. E non ho provato invidia per i miei colleghi sul set in Marocco o in Croazia, anche se mi hanno raccontato di tanti bagni, sole e belle ragazze...»

Le piace la terza serie?
«È anche più interessante delle prime due. Molto densa e molto importante per il mio personaggio. Jon Snow è molto attratto da Ygritte, la ragazza dai capelli rossi del popolo dei Bruti, ma lui è sotto falsa identità, è una spia dei Guardiani della notte, però l'incontro con quel popolo e con il loro famigerato re gli fa comprendere che non rappresentano il male assoluto come aveva sempre pensato e la sua fede nei Guardiani vacilla».

Jon ha difficoltà nei rapporti con le donne.
«Jon è introverso, chiuso, pieno di conflitti interiori. I suoi problemi derivano dalla mancanza della figura materna, è stato allevato da Lord Stark, suo padre, ma Lady Catelyn, moglie tradita, lo ha sempre detestato. E l'idea di generare un altro “bastardo” lo paralizza».

Quanto è diverso Jon Snow televisivo da quello dei libri di Martin?
«Ho preso vari elementi dai libri per creare il personaggio, ma mi piace pensare che per metà venga fuori da me. Ho cominciato a interpretarlo appena uscito dall'accademia: siamo cresciuti insieme.

Io e lui abbiamo punti in comune, siamo introversi, ansiosi e pensiamo troppo. Per fortuna, però io non ho problemi con le donne...»

Oltre al Guardiano, farà pure il gladiatore...
«Sì, sul set del film Pompei di Paul Anderson. Ormai sono abbonato alla serie in costume».

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