L'inizio è nebuloso e risale alla Prima crociata. Simone di St. Bertin lo racconta così: «Alcuni cavalieri decisero di non tornare fra le ombre del mondo, dopo aver così intensamente sofferto per la gloria di Dio. Di fronte ai principi dell'armata di Dio essi si votarono al Tempio del Signore, con questa regola: avrebbero rinunciato al mondo, donato i beni personali, rendendosi liberi di perseguire la purità e conducendo una vita comunitaria, con abiti dimessi, usando le armi solo per difendere le terre dagli attacchi incalzanti dei pagani». Nascevano, così, i Cavalieri Templari, l'ordine monastico combattente più famoso della Storia occidentale.
Ma se l'inizio è nebuloso è invece noto il finale. Dopo le disastrose sconfitte dei crociati in Terra Santa sul finire del XIII secolo l'ordine, ricchissimo e potente, aveva perso buona parte della sua funzione militare. Per di più si era inimicato il Re di Francia Filippo IV, detto il Bello. Il sovrano voleva diminuire il potere della Chiesa nei suoi territori e contemporaneamente ridurre il suo consistente indebitamento. Il 14 settembre 1307 Filippo inviò messaggi sigillati a tutti i balivi, siniscalchi e milites del Regno. Ordinò l'arresto dei templari e la confisca dei loro beni. Il piano era ben architettato: prevedeva un'azione coordinata e avviata in contemporanea (il 13 ottobre) contro tutte le sedi templari di Francia; i cavalieri, convocati con la scusa di accertamenti fiscali, vennero quasi tutti arrestati.
Ma non si trattava solo di disarmare un nemico pericoloso: bisognava distruggerlo moralmente. Le accuse scagliate contro i cavalieri del Tempio erano infamanti: sodomia, eresia, idolatria. Vennero in particolare accusati di adorare una misteriosa divinità pagana, il Bafometto (che secondo alcuni era in realtà la Sindone). Nelle carceri di Filippo molti ammisero l'eresia: venivano sistematicamente torturati. Il 22 novembre 1307 il papa Clemente V obtorto collo, di fronte alle confessioni, con la bolla Pastoralis praeminentiae ordinò a sua volta l'arresto dei Templari in tutta la cristianità.
Questi anni finali e cruenti sono proprio lo sfondo in cui è ambientata la serie televisiva Knightfall che da domani, alle 21, sarà in onda su History. La fiction firmata da Jeremy Renner e che ha nel cast Tom Cullen (Mondo senza fine e Downton Abbey) prende le mosse dall'assedio di San Giovanni d'Acri del 1291. Acri era l'ultima vera roccaforte dei cristiani in Terra Santa e l'assalto del sultano d'Egitto al-Ashraf Khalil, portato avanti con 160mila fanti e 60mila cavalieri, la investì con tremenda violenza. I cronisti dell'epoca raccontano dell'incessante pioggia di pietre sulla città lanciate dalle macchine d'assedio dei mamelucchi. Knightfall mette in scena in modo spettacolare l'ultima resistenza dei templari, che costò la vita al gran maestro dell'ordine Guglielmo di Beaujeu, e la rocambolesca fuga in nave degli ultimi superstiti. Il tutto visto attraverso gli occhi del protagonista, il cavaliere Landry, che poi accompagnerà lo spettatore anche attraverso le vicissitudini europee che porteranno alla distruzione dell'Ordine.
Knightfall, prodotta da A+E Networks, nell'insieme si muove bene tra fatti storici, leggenda e necessità spettacolari. Così se alcune vicende storiche vengono compresse e qualche data spostata, gli episodi son dieci e bisognava adattarsi, l'insieme della narrazione resta coerente e verisimile. Anche le ricostruzioni della Parigi medioevale danno un bel colpo d'occhio. Ovviamente su altre parti si gioca molto più di fantasia, come sull'incarico dato da Bonifacio VIII ai Cavalieri di recuperare il Graal. Però anche in questo caso va detto che le leggende sul fatto che i cavalieri fossero i custodi del Graal sono antichissime (all'ordine è stato attribuito come dicevamo prima anche il possesso della Sindone).
Largo spazio è data anche alla figura ambigua di Filippo il Bello (1268-1314), re di Francia (interpretato da Ed Stoppard).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.