Cultura e Spettacoli

Arriva "Munich Games" e rinnova la paura a 50 anni dalla strage

La fiction tedesca su Sky prende le mosse dal feroce attacco ai Giochi olimpici del '72

Arriva "Munich Games" e rinnova la paura a 50 anni dalla strage

L'enorme stadio di Monaco, una partita commemorativa a cinquant'anni dall'incubo dei giochi olimpici del 1972 e il rischio del più brutale attentato. Questo c'è al cuore della serie Munich Games in arrivo su Sky da domani.

Il retroterra da cui parte la vicenda è tragicamente noto, l'attacco terroristico, feroce e proditorio, che portò alla morte di undici atleti israeliani. Furono sequestrati da un commando dell'organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero. Munich Games riporta quella paura nel nostro presente, facendo vedere come quelle ferite, e quegli odi feroci, siano ancora aperti. Lo fa in sei intensi e tesissimi episodi scritti da Michal Aviram, l'autrice di Fauda.

Ma partiamo dalla trama, senza, però, fare spoiler fastidiosi. L'antefatto che incombe su tutta la serie come dicevamo è più che reale. La strage degli atleti nel 1972 fu uno choc per il mondo intero. L'edizione tedesca delle Olimpiadi venne organizzata con l'obiettivo dichiarato di certificare la rinascita della Germania Ovest dopo il nazismo, invece passò alla Storia per l'incapacità di proteggere i giochi dai terroristi. Il 5 settembre un commando fece irruzione nel villaggio olimpico e prese in ostaggio atleti e allenatori: una serie di errori e sottovalutazioni da parte della polizia tedesca portò alla strage. Dopo la tragedia si aprì un contenzioso tra le famiglie delle vittime e Berlino, riguardante le scuse ufficiali e i risarcimenti: l'offerta iniziale tedesca fu di un milione di marchi come «gesto umanitario», senza ammettere, quindi, alcuna responsabilità. Negli anni si arrivò a 4,6 milioni di euro, ancora lontani dalla cifra richiesta dai familiari. Fino a quando il 31 agosto 2022 le due parti hanno raggiunto un accordo per 28 milioni di euro. Berlino ha inoltre riconosciuto le sue «responsabilità e le terribili sofferenze delle persone uccise e dei loro parenti».

La miniserie non racconta quei fatti ma è ambientata nella Monaco di Baviera del 2022, che nell'anniversario dell'attacco ospita un'amichevole dal chiaro valore simbolico, una partita di calcio fra una squadra di Tel Aviv e una squadra locale. La tensione ovviamente è altissima. Sia la polizia tedesca che il Mossad israeliano cercano di monitorare tutte le minacce. Un analista israeliano, Oren Simon, scopre dei video in rete che dimostrano chiaramente che il sistema di monitoraggio dello stadio, in particolare il sistema anti droni, è stato compromesso. Inizia così la sua stretta collaborazione con la polizia tedesca. In questo modo inizia la sua collaborazione con Maria Kohler, un'agente della polizia criminale di stato tedesca (Lka), di origini libanesi. Intanto in città vanno in scena le peggiori manifestazioni antisemite.

Geopolitica, manipolazione e fake news, la crescente minaccia dell'estremismo in tutto il mondo: la serie affronta tanti dei temi al calor bianco che travagliano il presente dell'Europa e del Mediterraneo. Il tutto è portato sullo schermo con una narrazione serrata che può contare su alcuni dei migliori attori del cinema e della TV tedeschi Seyneb Saleh, Yousef Sweid, Sebastian Rudolph e Dov Glickman. Brava soprattutto Seyneb Saleh a rendere la condizione di una agente che si muove tra due mondi e deve affrontare un incrocio di sentimenti e di appartenenze.

Molto buono anche il ritmo imposto dalla regia di Philipp Kadelbach (Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, Profumo) che riesce a trasmettere sempre tensione anche tenendosi lontano da stilemi adrenalinici di tipo hollywoodiano.

Il risultato è davvero un bel prodotto proprio sulle orme di Fauda.

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