La Bergamasco torna in scena al Piccolo

L'attrice nel teatro degli esordi dirige "Louise e Renèe" ispirato da Balzac

La Bergamasco torna in scena al Piccolo

Sonia Bergamasco come Ulisse: dopo mille esperienze, eccola di ritorno alla propria casa. La sua Itaca è il Piccolo, dove si diplomò e mosse i primi passi guidata da Giorgio Strehler. Nella sala di via Rovello andrà in scena da stasera fino al 30 aprile Louise e Renée, adattamento del pressoché sconosciuto Memorie di due giovani spose di Balzac. Stefano Massini ha ripescato il tesoro nascosto, traducendolo nella scrittura scenica e affidandone la regia alla popolare attrice. La quale esprime gratitudine per «l'immersione nel lavoro del romanziere francese, di cui ammiro la capacità d'immedesimazione nell'animo femminile, rinvenibile a tali livelli solo in Tolstoj e pochi altri». Isabella Ragonese e Federica Fracassi daranno vita sul palco al dialogo in forma epistolare tra Louise de Chaulieu e Renée de Maucombe, ex compagne di collegio impegnate a confidarsi a distanza le rispettive scelte in fatto di amore. Due spose ottocentesche che hanno da insegnare alle ragazze di oggi «il coraggio di non abbandonare mai il proprio progetto, la fierezza nel non lasciarsi travolgere malgrado l'amore puro e assoluto sia complicato da raggiungere».

Ha contato molto, nel suo lavoro da regista, la giovanile formazione musicale presso il Conservatorio: «Louise e Renée sono strumenti che devono costantemente accordarsi. Raccontano le loro storie intrecciandole, è un fluire da una voce all'altra. Come interprete ho sempre cercato la musicalità nella recitazione, e questo mi ha permesso di entrare in sintonia sia con Strehler sia con Carmelo Bene».

Una sfida coraggiosa, quella intrapresa dalla Bergamasco, che reduce dagli allori televisivi nei panni di Livia, storica fidanzata del commissario Montalbano e cinematografici con la terribile dottoressa Sironi, nel Quo vado? da record di Checco Zalone mantiene comunque fede alla sua indole di sperimentatrice continua.

A proposito di Montalbano, compagno fedele pur tentato dalle belle fimmine, non c'è il rischio che si innamori di Renée o Louise perché «appartengono a mondi troppo diversi.

Ai miei occhi, queste ragazze vivono dentro una scatola magica dell'immaginazione». Per quanto riguarda invece Zalone, «escluderei l'incontro teatrale, sul palcoscenico io non sono interessata al puro intrattenimento né lui credo voglia cimentarsi col repertorio più impegnato».

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