Cultura e Spettacoli

Bianchina Autobianchi, la cugina "chic" della 500 fatta a pezzi da Fantozzi

Una delle auto più amate e distrutte del cinema, un modello di utilitaria elegante anni Cinquanta diventata vent'anni dopo il simbolo della sfortuna più comica. Nonostante non sia più in produzione da quasi mezzo secolo conta migliaia di innamorati nel mondo. E c'è chi se la ricorda guidata da Audrey Hepburn

Bianchina Autobianchi, la cugina "chic" della 500 fatta a pezzi da Fantozzi

Simbolo della sfiga, distrutta almeno un paio di volte in ogni film, da lampioni, cucine e bulli da strada, la Bianchina del ragionier Fantozzi, resta una delle macchine più indimenticabili del cinema. Quando uscì sul mercato era considerata la cugina chic della 500, stessa meccanica, ma più accessoriata e più curata nei particolari, un'utilitaria di lusso dalle vernici bicolori alle rifiniture cromate, declinata in diversi modelli, dalla Giardiniera alla Cabriolet fino al pratico furgoncino. Anche Fracchia, oltre a Fantozzi, aveva la Bianchina.

Ma Paolo Villaggio non la considerava la versione migliore delle utilitarie: «Una macchina molto meno alla moda della Cinquecento, una macchinetta tragica, stile vorrei, ma non posso: un'auto che non avrebbe mai potuto diventare un mito, anche perchè dietro non aveva la potenza pubblicitaria e di marketing della Fiat». Eppure secondo gli oltre 100 esperti dall'Osservatorio Metropolis, che stilarono la classifica, è la quarta auto più amata del cinema, più della Gran Torino di Clint Eastwood, più della Batmobile, e nonostante siano andate fuori produzione da quasi cinquant'anni, sono considerate auto d'epoca con quotazione di mercato sui 3mila-3mila e 500 euro, una diffusione europea e parecchi ammiratori.

Presentata al pubblico nel settembre 1957 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, grazie a una joint venture tra Bianchi, Fiat e Pirelli, resta difficile capire se Fantozzi le abbia dato una grande popolarità o l'abbia condannata per sempre ad essere la macchina più sfortunata del cinema. La Bianchina comunque si è vista dedicare un museo, a Cassolnovo vicino a Vigevano, decine di raduni, un club e siti internet. Al cinema fu guidata anche da Alberto Sordi nel film «Thrilling», episodio «Autostrada del sole», da Audrey Hepburn a Parigi in «Come rubare un milione di dollari e vivere felici» e nel film «La Pantera Rosa». Fantozzi invece l'ha fatta a pezzi.

Per le riprese del film furono distrutte più di una ventina di esemplari.

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