Box Office

Un ritorno, quello di Bridget Jones, inaspettatamente sotto tono. In quello che, probabilmente, è il film più riuscito della trilogia, epilogo degno di un personaggio che è diventato icona di molte donne, l'unica cosa che è venuta a mancare sono gli incassi. Certo, di questi tempi, 1.636.104 euro intascati, nel fine settimana, da Bridget Jones's Baby (secondo al box office, dietro Alla ricerca di Dory) non sono noccioline. Però, se si ripensa al dato dei 3.289.000 euro del precedente (pessimo) Che pasticcio, Bridget Jones!, ottenuto, oltretutto, in soli tre giorni (e non quattro), c'è da storcere un po' la bocca. Anche perché la stampa è stata compatta nel promuovere la nuova pellicola, soprattutto per le continue risate provocate in platea. Insomma, era lecito aspettarsi un risultato migliore. E che dire del remake de I Magnifici Sette, terzo con appena 628.540 euro? Anche al cinema, evidentemente, non è tempo di scommesse sicure. Per dire, chi si aspettava che un horror come Blair Witch, sequel del famoso titolo che, nel '99, diede il via, in un certo senso, al fiorire del genere found footage (costato appena 60mila dollari, The Blair Witch Project ne incassò quasi 249 milioni), finisse solo quinto con «miseri» 366.

888 euro in cassa? E così, restando in tema di sorprese negative, ecco che Salemme, con la Milo, hanno chiuso in nona posizione con il nuovo Prima di lunedì (179.40 euro), mentre la Buy, con la Golino, protagoniste di La vita possibile, addirittura undicesime e 127.225 euro di box office. Che il pubblico stia cambiando radicalmente i propri miti e gusti?

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