Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Due sceneggiatori importanti della scena cinematografica italiana lasciano le loro stanze romane e volano nelle stanze dei bottoni nazionali. Magari c'è da aspettarsi qualcosa di buono dal fatto che professionisti competenti nei loro settori vengano convogliati in posti chiave della filiera, che dev'essere rilanciata o morirà. Così Francesco Bruni, noto ai più per aver esordito con il film Scialla!(stai sereno), presiede la giuria di Prospettive Italia, nuovo settore competitivo dell'erigendo Festival Internazionale del Film di Roma (9-17 novembre), ancora appuntato con gli spilli da Marco Mueller, attualmente a Pechino per acquisire titoli. Se la kermesse di Venezia ha soppresso, per mano del nuovo direttore Alberto Barbera, la sezione Controcampo italiano, atta a scovare nuovi talenti tricolore, il segmento Prospettive Italia ha il compito di promuovere le tendenze del nostro cinema. Finora Francesco Bruni ha lavorato come sceneggiatore in tandem con Paolo Virzì, firmandone i film fino al nuovo Tutti i santi giorni, in uscita a ottobre, né gli manca l'esperienza internazionale, avendo collaborato con Spike Lee nella stesura dello script di Miracolo a Sant'Anna. E se quest'anno, il primo dell'era non-Mueller, il Festival di Venezia ha scontentato autori e produttori nell'incapacità di difendere il prodotto nazionale, il che fanno regolarmente i festival europei più importanti come Cannes e Berlino, la kermesse romana blinderà intorno al nucleo italiano parte delle aspettative. Non a caso Prospettive Italiane apre i battenti con Carlo!, film di Gianfranco Giagni e Fabio Ferzetti, dedicato a Carlo Verdone. Dopo il successo del libro autobiografico La casa sopra i portici (150mila copie), Verdone torna alla ribalta facendo coppia con Sabrina Ferilli nella commedia di Paolo Sorrentino La grande bellezza. Accanto a Bruni, i coordinatori Barak Karimi, Anna Negri, Stefano Savona e Zhao Tao.
Cambio di guardia pure al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dove, al posto del sociologo Francesco Alberoni, subentra Stefano Rulli, popolare sceneggiatore di solito in coppia con Sandro Petraglia. Al Centro sulla Tuscolana, costoso mammuth statale (11,5 milioni di euro riscossi dal FUS, ci cui 9,4 per in gestione del personale e degli immobili) Rulli dovrà tagliare e risanare.
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