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Catch-22, cioè l'elegante satira di George Clooney

Catch-22 è la perfetta rappresentazione del pensiero di George Clooney, dal suo amore per l’Italia fino alle critiche agli Stati Uniti

Catch-22, cioè l'elegante satira di George Clooney

Catch-22, serie tv di e con George Clooney, è uscita con i primi due episodi su Sky Atlantic e si guarda che è un piacere.

La serie tv, basata sul libro Comma 22 di Joseph Heller, è ambientata in Italia nella base militare di Pianosa, durante la fase finale della seconda guerra mondiale. Nonostante queste coordinate geografiche e temporali non si tratta di una serie tv bellica tipo Band of Brothers.

La guerra che ci racconta George Clooney nei primi due episodi di questa miniserie tv vede alternarsi la satira, con le fasi di non accettazione da parte del protagonista Yoyo, a momenti in cui la commedia si fa più leggera e raffigura l’Italia come il paese del buon cibo e della resilienza.

Il protagonista è John Yossarian, soprannominato Yoyo e interpretato da Christopher Abbot (First Man, Girls, The Sinner), un aviatore americano che prima ancora dei bombardamenti, con le prove per una parata, mostra la sua insofferenza per la guerra e più in generale per la vita militare. Finge problemi di salute per cercare di evitare il numero minimo di missioni da compiere prima di tornare a casa, ma viene puntualmente rimbalzato ad ogni visita medica.

Sembra però esserci una soluzione al suo problema, è il comma 22 del regolamento. La norma dispone che chiunque sia pazzo è esentato dalle missioni. Ma qui si nasconde la fregatura. Se un militare si presenta dal medico e dice di non essere sano di mente, allo stesso tempo dimostra anche di non essere pazzo e quindi ancora idoneo a volare. Il paradosso del comma 22 quindi non fornisce via di scampo.

Come se non bastasse, le missioni, inizialmente 25, aumentano man mano che Yoyo si avvicina al numero necessario per il congedo. Una continua rincorsa, con il congedo che si allontana ogni volta. La missione seguente rischia così di essere l’ultima, ma non in senso positivo.

Come detto non c’è solo l’aspetto bellico ma anche la commedia, o meglio la satira, che sdrammatizza i toni della serie, in linea con quanto raccontato nel romanzo di Joseph Heller. Anzi, per essere precisi è proprio questo l’elemento preponderante di Catch-22 che si sposa perfettamentee con le caratteristiche di George Clooney. C’è infatti un leitmotiv che lega Catch-22 alle interpretazioni passate di Clooney attore, come in Burn After Reading, ne L’Uomo che fissa le capre e prima ancora in Three Kings.

Non solo questo. Una delle caratteristiche di George Clooney è anche l’interesse per la politica, a volte si è addirittura ipotizzata una sua candidatura. In questo senso, già nel film Le idi di marzo, diretto e interpretato dallo stesso Clooney, notiamo la critica al mondo politico. Quindi in Catch-22 c’è spazio anche per un monito agli Stati Uniti. Per bocca del personaggio di Giancarlo Giannini infatti i militari statunitensi vengono messi in guardia: Roma, la Grecia, la Spagna e tutti i grandi imperi della storia sono caduti alla fine, questo sarà il destino anche degli Stati Uniti.

Va considerata poi l’ambientazione della serie. L’Italia lo sappiamo è meta fissa per Clooney nel suo tempo libero e in Catch-22 riporta tutta la sua passione per l’Italia, dalla bellezza per i paesaggi al cibo, passando anche per le perle di saggezza di Giancarlo Giannini, qui nelle vesti di proprietario di un bordello.

A tutto questo dobbiamo aggiungere gli interventi di Hugh Laurie, nel ruolo di un ufficiale interessato più al cibo della mensa che alla guerra, di Kyle Chandler il cui personaggio ha il compito di tenere alta l'attenzione dei soldati, e anche dello stesso Clooney che a ogni sfuriata suscita inevitabili risate.

Catch-22 è così la somma di tutte le caratteristiche peculiari di George Clooney, con un risultato che non sorprende i fan più attenti e che ci regala una perla a cui l’etichetta di “miniserie tv” sta molto stretta.

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