Claudia GualdanaUn continuo colpo di scena. Questo è il futurismo per il sociologo Franco Ferrarotti (Futurismo come prefascismo. Emozione contro ragione. Il filo rosso della storia italiana, Ed. Solfanelli, pagg. 140, euro 12). E ancora, il primo movimento d'avanguardia di «liberazione dell'uomo e rinnovamento della cultura». L'unico ad avere vasta eco all'estero. Fino a influenzare il dadaismo e un poeta del calibro di Ezra Pound. Il futurismo guarda a un domani libero dai gravami del passato e proteso verso la gloria della macchina e della velocità. Il suo cantore, Filippo Tommaso Marinetti, lo proclama a gran voce. Il libro di Ferrarotti contiene, tra l'altro, testi di Marinetti, quasi fosse una piccola antologia per meglio orientarsi in un movimento di rivoluzione anti-borghese, tramite opere d'arte visiva, teatrali, letterarie.
Esso riflette la storia italiana dal 20 febbraio 1909, giorno in cui compare il Manifesto Futurista, fino al compiersi del fascismo, catalizzandone umori, desideri e paure in un superomismo entusiasta del colonialismo di Giolitti. Un can can di parole in libertà e proclami arci-italiani che non ha avuto eguali, nelle successive sperimentazioni artistiche nazionali.Che cos'è il Futurismo? Un continuo colpo di scena
Da leggere il nuovo saggio di Ferrarotti sul «movimento»
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