Cultura e Spettacoli

Checco con "Tolo Tolo" ha superato se stesso. In un giorno 8,7 milioni

All'esordio il nuovo film dell'attore (qui anche regista) incassa più di «Quo Vado?»

Checco con "Tolo Tolo" ha superato se stesso. In un giorno 8,7 milioni

Chissà, fra qualche decennio, come verrà giudicato, dai posteri, l'avvento nelle sale cinematografiche di Luca Medici, da tutti universalmente conosciuto con il nome d'arte di Checco Zalone. Saranno costretti a riferirsi a lui e alla storia del grande schermo, in Italia, come «prima CZ» e «dopo CZ», perché quello che ha fatto Zalone per il cinema nostrano è qualcosa di miracoloso, che ha cambiato definitivamente il corso della settima arte, tracciando un segno divisorio. Non è un caso che venga ribattezzato come il «Re Mida» del cinema italiano, perché tutto quello che tocca, pardon, gira, si trasforma in montagne di euro.

Prendete il suo ultimo Tolo Tolo, infarcito di polemiche ante debutto sulla base di un trailer musicale, senza, cioè, aver visto l'opera. Lo hanno accusato di istigazione al razzismo, di fare satira contro i più deboli, senza, ribadiamo, aver visionato il film. Che è tutto, tranne che razzista, ovviamente, anzi, fin troppo buonista e se c'è uno che viene sfottuto, quello è l'italiano medio e, come sempre, Zalone è maestro in questa satira. Tanto, i nostri connazionali, come sempre, si sono infischiati letteralmente di questi bla bla e nel primo giorno dell'anno, sono andati in massa per vedere la sua ultima commedia. Con quale risultato? Biglietti venduti: oltre 1.175.000. Incasso nel primo giorno: 8.680.232 euro. Media per sala: 7173 euro per ognuno dei 1210 schermi.

E fa ridere pensare che qualcuno si era anche scandalizzato per «l'occupazione militare» di tutte queste sale quando, alla luce dei conti, probabilmente ne sarebbero servite di più. Lo hanno dimostrato i 200 cinema che furbescamente, già dopo la mezzanotte di Capodanno, avevano programmato Tolo Tolo, registrando vari «tutto esaurito». Normale, quindi, che Zalone abbia fatto il record di tutti i tempi, in Italia, di un film al suo esordio, battendo, indovinate un po', se stesso, visto che il precedente Quo Vado? aveva debuttato, tre anni fa, con la cifra già stupefacente di 7.360.192 euro.

Per dire, dietro ai due film di Zalone c'è il vuoto, se consideriamo i titoli in top ten di questa particolare classifica delle prime 24 ore in sala, ovvero (fonte Cineguru.Screenweek.it) terzo è Avengers: Endgame (5.377.882 euro) e, via via, Harry Potter e i doni della morte Parte 2 (3.185.844 euro), Il re leone (3.137.388 euro), Avengers: Infinity War (3.086.310 euro), Spider-Man 3 (2.774.646), Harry Potter e il principe mezzosangue (2.741.322), Che bella giornata (2.722.367), The Twilight Saga: Eclipse (2.557.300). Va poi detto che questa era una prima volta per Checco visto che, dietro la macchina da presa e, soprattutto, alla sceneggiatura, non c'era più Gennaro Nunziante. Non solo: Zalone ha fatto un film sostanzialmente diverso dai suoi precedenti, più inteso a far discutere, provocare, riflettere; magari meno comico, ma certamente più incisivo. Ecco, forse la vera incognita sarà proprio questa. I passaparola del pubblico lo lanceranno ulteriormente o, in qualche modo, lo limiteranno?

Dove potrà arrivare Tolo Tolo? La sfida di Zalone è quella di togliere, ad Avatar (65.666.319 euro) il primato del maggior incasso di tutti i tempi, solo sfiorato dal suo precedente Quo Vado?, secondo con 65.336.749. Le premesse ci sono tutte, per riscrivere un'altra pagina di storia. Intanto gongola, e ne ha ragione, la Taodue Film di Pietro Valsecchi, che ha prodotto il film, distribuito da Medusa. Come commenta lo stesso Valsecchi: «Checco Zalone ha riunito gli italiani dentro le sale cinematografiche. Un risultato incredibile che mi rende ancora più felice perché premia l'opera prima di Checco come regista, una scommessa vinta non solo per gli incassi, ma anche per la riuscita del film, che ha saputo divertire ed emozionare grandi e piccoli al di là di ogni divisione ideologica. Il nuovo decennio inizia bene per il cinema italiano grazie a questa iniezione di fiducia e di incassi che ricadono su tutto il sistema cinematografico».

Nostro signore degli incassi ha fatto, ancora una volta, il miracolo.

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