Cultura e Spettacoli

Christian De Sica: "Mi beccai l'epatite tra gli indios seminudi del Venezuela"

Il popolare attore ha rilasciato una lunga intervista a "Il Corriere della Sera", raccontando alcuni aneddoti dei suoi esordi come quando, ospite del produttore sudamericano Renny Ottolina, prese l’epatite in un viaggio in Amazzonia tra le tribù locali

Christian De Sica: "Mi beccai l'epatite tra gli indios seminudi del Venezuela"

Non usa filtri Christian De Sica nel raccontarsi al "Corriere della Sera". Il celebre attore capitolino ha parlato della sua carriera tra aneddoti e storie bizzarre, ma anche del rapporto con il padre, il compianto Vittorio De Sica. Nella lunga chiacchierata al quotidiano, Christian ha svelato del "vizietto" del padre per il gioco d'azzardo e di come, con una telefonata improvvisa, scoprì di avere una sorella mai conosciuta (frutto della relazione del padre con un’altra donna). Proprio per "fuggire" dalla figura ingombrante del padre (e della madre, anche lei attrice), De Sica ha raccontato di essere scappato in Venezuela in cerca della sua strada nel mondo artistico quando era soltanto un ragazzo.

"Mi vergognavo a fare l’attore, con padre attore e grande regista, e madre attrice (Maria Mercader ndr). Mi sentivo un cane, non volevo fare brutte figure e, siccome avevo una fidanzatina venezuelana, me ne andai dall’altra parte del mondo", dice. Ed è proprio qui che De Sica, che per mantenersi faceva il cameriere in un hotel di lusso di Caracas, conobbe il suo primo mentore, Renny Ottolina, noto produttore radio-televisivo amato dal pubblico sudamericano: "Lui era una specie di Mike Bongiorno. Mi prese in simpatia e mi offrì un contratto da cantante-attore, intrattenitore. Poi mi invitava spesso a viaggiare con lui sul suo aereo: in una di queste vacanze, mi sono beccato l’epatite".

Christian De Sica, che potrebbe essere uno dei super ospiti del prossimo Festival di Sanremo, svela così di essersi ammalato durante un viaggio in Amazzonia. Qui, insieme al produttore e amico, venne accolto da un gruppo di rappresentati locali, indios seminudi: "Atterrammo di notte in un piccolo aeroporto: sulla pista, una lunga fila di fiaccole e di indios che ci attendevano con omaggi floreali e cesti di frutta. Erano seminudi e sul pene esponevano una specie di buccia di banana. Uno di loro mi offrì un frutto: evidentemente l’ho mangiato senza lavarlo o sbucciarlo". Una grave disattenzione che gli costò cara. L'attore costrasse infatti l’epatite e dopo poche settimane l’attore manifestò i primi sintomi della malattia: "Dopo qualche tempo diventai tutto giallo in faccia".

Un episodio determinante della sua gioventù che lo spinse, come lui stesso ha confessato nell’intervista, a fare ritorno in Italia: "Lo raccontati a mamma che al telefono mi disse: ‘che stai a fare là, torna a casa’".

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