Ciclone Raffaele sul Festival, James Taylor "rinverdisce" Verdi

Virginia a sorpresa sul palco: irresistibile, "spettina" Baglioni. I super ospiti Giorgia e Negramaro emozionano l'Ariston

Ciclone Raffaele sul Festival, James Taylor "rinverdisce" Verdi

nostro inviato a Sanremo

Ah che bella sorpresa. Nascosta nei camerini fino all'ultimo, Baglioni ha tirato fuori dal cilindro Virginia Raffaele. Non era stata annunciata, per lasciare un po' di suspence. Ma, prevista o meno, è stata un ciclone: ha strabiliato il pubblico come sempre sa fare lei. Una gag, con solo un accenno di imitazioni, che ha portato un po' di allegria nella terza serata del Festival prendendo in giro il padrone di casa che è stato al gioco: mai si era visto un Baglioni così divertente e divertito come nella parodia di Belen. Finale dell'incursione alla grande sulle note di un monumento dello spettacolo italiano, Lelio Luttazzi. Del resto, ormai Virginia ha scalato tutte le posizioni: tra gli showman, sul gradino più alto del podio, ci sono lei e Fiorello. E loro due, in coppia, dovrebbero condurre il prossimo Festival. Sarebbero fantastici.

Prima dell'incursione della Raffaele si erano aperte le danze con Baglioni che non si è astenuto dall'intonare per l'ennesima volta una sua canzone, Via del 1981: eh sì che aveva promesso prima della partenza della kermesse che non si sarebbe reso protagonista sul palco e invece ha infilato suoi brani, per un breve accenno o per intero, in duetto con qualche ospite o da solista, a tutte le ore tutte le sere. Quindi avanti con la gara delle nuove proposte con i restanti quattro giovani (gli altri quattro si sono esibiti l'altro ieri): Mudimbi (primo per la classifica demoscopica), Eva, Ultimo e Leonardo Monteiro.

Sempre più spigliati, ironici e in gran forma, nonostante la stancante maratona festivaliera, i tre padroni di casa Baglioni-Favino-Hunziker si sono lanciati in varie gag, tra parodie di Steve Jobs, flashmob della Hunziker e una parata di cantanti come sostegno alla lotta contro le violenze alle donne, canzoni-intervista alla giornalista Rai D'Aquino. Da incorniciare nella bacheca del Festival l'incontro con James Taylor che, per obbedire al diktat di Baglioni di omaggiare la musica italiana, si è presentato sul palco cimentandosi ne La donna è mobile di Verdi per poi lanciarsi con Giorgia nella sua hit Fire and rain per finire con un altro suo grande successo You've got a friend. Emozioni con Gino Paoli per l'omaggio a De André e Bindi e con i Negramaro chiamati per lanciare un altro cavallo di battaglia di Baglioni, Poster.

Ovviamente grande spazio alla gara con gli altri dieci big, poi tutti e venti li riascolteremo stasera in duetto con gli ospiti. Occhi puntati sulla coppia Meta-Moro che, dopo aver rischiato l'esclusione ed essere stata spostata (per accertamenti sull'ormai famoso caso di auto-plagio) dalla seconda alla terza serata, ha fatto di tutto per conquistare il favore del pubblico e della critica. Ha aperto la gara ufficiale l'elegante Caccamo con il brano di belcanto Eterno, per passare alla vera rivelazione di questo Festival, l'effervescente band dello Stato sociale accompagnata dalla strepitosa vecchina che balla la salsa acrobatica, la simpaticissima Paddy Jones che a 83 anni si snoda come una ventenne e fa impallidire le colleghe. A seguire Barbarossa con il suo primo disco in dialetto romanesco Passame er sale, e poi i raffinati e fuori contesto, ma proprio per questo una boccata d'ossigeno nell'atmosfera sanremese, Avitabile-Servillo con la loro intensa Il coraggio di ogni giorno.

Per finire con il sinfonico Max Gazzè alle prese con una leggenda da trovatore e gli eterni e stanchi Pooh Facchinetti e Fogli in coppia, l'irruente (e un po' troppo scollata...) Noemi, i contagiosi The Kolors e Biondi che purtroppo non ha trovato la propria dimensione in questo Festival.

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