Eleonora Barbieri
L'esercizio del distacco è quello che insegnano in un collegio esclusivo, in una città di confine (Trieste, anche se il nome non è mai esplicitato), in un tempo sospeso (contemporaneo, ma potrebbe anche non esserlo). Gli alunni del collegio provengono da famiglie più o meno tutte uguali: molto ricche, qualche divorzio, genitori che si fanno vedere poco. Perché anche così, attraverso la lontananza, si coltiva il distacco: una virtù che serve, a sua volta, per l'esistenza di successo di questi rampolli, «una generazione di raffinati prigionieri in fila per la doccia o per la mensa, con molte regole e molto futuro». Così considera la protagonista di L'esercizio del distacco, romanzo di Mary B. Tolusso (Bollati Boringhieri, pagg. 176, euro 14), che l'autrice presenta oggi a Milano con Andrea Bajani (Libreria del Mondo Offeso, ore 18.30). La narratrice non è sola nel collegio d'élite: ha creato un triangolo di amicizia e di amore con Emma, bella, socievole e ammirata da tutti, e David, affascinante, timido fino all'arroganza, lontanissimo dalla realtà che lo circonda.
Emma, David e la protagonista sono uniti in modo apparentemente indissolubile, con l'assolutezza tipica dell'adolescenza. L'adolescenza però è spietata; quindi quel legame è destinato a dissolversi, come tutto pare dissolversi, nel romanzo, perché quello che domina nel collegio non sono la spensieratezza, il cameratismo, la felicità dei ragazzi: domina il senso della fine, il senso di un desiderio trattenuto, che mai potrà sfociare nell'eternità. È questo il sogno proibito della protagonista, in fondo, quando di notte scappa dal collegio per andare oltreconfine, da Nicolas, il primo amore (fisico). È questo che vorrebbe avere il coraggio di dire a David; ma lei e David devono imparare il distacco, che è un marchio: «Saper rinunciare alle grandi passioni». La ribellione è incrociare le posate sul piatto, come a dire: il cibo fa schifo. Però è una ribellione per chi conosca le regole del galateo: è una ribellione ironica, senza emozioni. «Il tipo di disciplina che accomuna criminali e intellettuali».
Eppure questi ragazzi, che sembrano cyborg programmati per un futuro di «letizia funerea», vivono lo stesso una qualche felicità. Di quella «possibilità di prolungare il desiderio», che ha intravisto fra le mura dell'istituto, la protagonista vivrà tutta la vita. Perché «i residui della giovinezza ci permettono di sopravvivere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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