Si dice che quando l'emergenza Coronavirus sarà passata saremo anche in grado di riderci su. Eppure, in queste ore l'Italia è stretta in una morsa di allarme e psicosi, vengono emanati costanti bollettini sul numero dei contagi e dei morti, mentre le autorità politiche e sanitarie raccomandano la calma.
Nelle zone rosse si vive ancora in quarantena, non è passata nemmeno una settimana da quando il decreto urgente ha isolato completamente i comuni della bassa Lombardia e Vo' in Veneto e per alcuni sembra sia un tempo infinito. Tra loro c'è Maurizio Milani, uno dei comici teatrali e televisivi più noti, che in queste ore si trova blindato nel cuore del focolaio del Coronavirus del nostro Paese. Milano, infatti, è originario di Codogno ed è qui che vive da sempre con la sua famiglia. Da lì ha raccontato la sua esperienza di quarantena ai microfoni di Radio Cusano Campus durante il programma L'Italia s'è desta, svelando come si vive in un regime di totale chiusura, dove le camionette dell'esercito e delle forze dell'ordine presidiano ogni possibile uscita dal paese.
"È un continuo avanti e indietro della Croce Rossa anche di notte. Questa storia a me ha già cambiato, perché io avevo già tante fobie, adesso ho anche la fobia di lavarmi le mani 25 volte al giorno. Inoltre mi è passata la compulsione di andare a giocare alle macchinette visto che i bar sono tutti chiusi. Non avendo più quella compulsione lì mi sono buttato sulla compulsione del lavaggio seriale delle mani", ha detto il comico, che ha anche rassicurato sulle condizioni di vita all'interno dell'area posta in totale isolamento. Come ha spiegato lo stesso Milani, i veri problemi ci sono stati solo nei primissimi giorni, quando le persone facevano incetta di beni di prima necessità, nella convinzione che l'isolamento per il Coronavirus durasse per interi mesi: "Adesso c'è da aspettare un quarto d'ora per entrare nel supermercato perché si entra poco alla volta con le mascherine indossate. Si parte dal presupposto che tutti siano infetti."
Da parte sua, il comico difende l'operato dell'ospedale di Codogno: "Probabilmente all'ospedale sono stati molto coscienziosi perché potevano nascondere tutto sotto il tappeto dicendo che quel ragazzo aveva la polmonite. Negli altri Paesi secondo me hanno fatto così perché sapevano che altrimenti sarebbe successo quello che sta succedendo da noi, cioè che crolla l'economia.
" Il comico parla anche del nuovo caso di Coronavirus scoperto in Danimarca e si mostra scettico sulle dichiarazioni fatte dal possibile infetto: "Ha detto di essere stato a Codogno, ma noi qui di turisti non ne abbiamo, noi qui viviamo di agricoltura."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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