Così H. G. Wells ha anticipato la comicità di Ugo Fantozzi

Così H. G. Wells ha anticipato la comicità di Ugo Fantozzi

Quando un romanzo può dirsi un capolavoro? Di sicuro se resiste alla prova del tempo, mantenendo svariate chiavi di lettura tutte ugualmente interessanti. Storia di un uomo che digeriva male di Herbert George Wells, di recente ripubblicato da Einaudi (trad. di Andrea Asioli, Prefazione di Marco Rossari, pagine 269 Euro 20), costituisce in tal senso un esempio da antologia. L'opera ha infatti gagliardamente superato il secolo, visto che uscì per la prima volta nel 1910 col titolo di The History of Mr Polly e fu tradotta dall'editore Treves 5 anni dopo, col titolo azzeccato che è stato mantenuto. Un entusiasta Antonio Gramsci parlò allora di «romanzo pieno di energia e vivacità artistica, scorrevole e interessante».

Un azzardo. Non so se Paolo Villaggio conoscesse questo libro di un autore, magari più noto per aver scritto La macchina del tempo, o La Guerra dei Mondi ma, nella Storia di Mr Polly c'è tutto Fantozzi in nuce, perché c'è il dramma di un ometto piccoloborghese in crisi di mezz'età, che staziona in bilico sopra una staccionata e si affaccia sul Novecento, pieno di sogni e già carico di fallimenti. Polly ha moglie sbagliata, lavoro frustrante, vita grigia mentre la sogna a colori. Si rifugia nelle letture cavalleresche: il don Chisciotte di Cervantes è il suo nume tutelare.

Le sue fantasticherie di sognatore le vive ad occhi aperti, s'inventa perfino una Dulcinea (che lo sbeffeggia, ma ne intuisce, a tratti, la grandezza) e, con altri frustrati come lui, organizza gite nella campagna inglese. S'inventa un linguaggio storpiando le parole e così caricandole di effetti drammatici o comici. E, poiché la vita di tutti i giorni non coincide minimamente con le sue aspettative, Polly, si direbbe oggi, somatizza e non digerisce: ha un buco nello stomaco.

Si ride tanto, come con Fantozzi, del resto, ma non può sfuggire la lettura politica di Wells, vecchio

socialista che con sarcasmo alla Swift paragona il sistema politico e sociale inglese a un corpo in preda a difficoltà eupeptiche. Polly è un rifiuto sociale, ma la società dipinta da Wells è la responsabile dell'alienazione.

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