Ecco "l'Alfabeto" dei grandi maestri dell'illustrazione

Ecco "l'Alfabeto" dei grandi maestri dell'illustrazione

Scultore, illustratore, (ex) pubblicitario, collezionista, Santo Alligo è uno dei massimi esperti italiani di libri illustrati e «pittori di carta», oltre che artista lui stesso.

Santo patrono dei bibliofili, realizza in toto volumi che sono qualcosa di più vicino a «pezzi d'arte» che a semplici libri. Mente creativa e mani da maestro, fa tutto da solo: idea del soggetto, ricerca della documentazione, scrittura dei testi, scansione delle opere, progetto grafico, impaginazione, copertina...

Stile, gusto, cultura. E un fiuto straordinario nello scovare i tesori che si nascondono tra i libri illustrati dell'Otto e Novecento. Grazie a tali doti, Alligo - che ha cominciato a lavorare nel mondo della grafica quando ancora si componeva col sistema a caratteri mobili di Gutenberg ma ha imparato presto a primeggiare anche nel mondo digitale di Steve Jobs - ha curato in passato testi fondamentali sul rapporto fra immagine e parola (come la magnifica tetralogia Pittori di carta o i tanti cataloghi sulle copertine di Ferenc Pintér). E oggi squaderna un'opera che già si candida a «libro più bello del 2021». Eccolo: Great Illustrators' Pop Up Alphabet, pubblicato in tiratura limitata di soli 99 esemplari, formato 25x27, rilegatura e custodia in SetaLUX con impressioni in nero e oro a caldo (l'editore è, in proprio, lo stesso Santo Alligo, prezzo: 250 euro, info alligoalphabet@outlook.it), una dottissima prefazione illustrata e poi le 26 lettere dell'alfabeto a pagina intera che corrispondono all'iniziale del cognome di un grande artista: «A» come John Austen (1886-1948), «B» come George Barbier (1882-1932), «C» come Carl Otto Czeschka (1878-1960), il nostro preferito, ndr, «D» come Richard Doyle (1824-1883), fino alla «Z» del russo rifugiatosi a Parigi Boris Zworykine (1872-1942)... E qui sta l'originalità e la ricchezza del volume: il lettore, aprendo i due battenti di carta delle varie finestrelle, si affaccia magicamente sulle illustrazioni più iconiche di quell'autore, la cui biografia, altra finezza, scorre sulla parte interna delle due imposte, a sinistra in italiano e a destra in inglese...

Che meraviglia. Ecco le illustrazioni vittoriale per «toy books» di Edmund Evans (1826-1905). Le litografie visionarie con colori brillanti su fondo nero di Paul Hosch (1886-1955). I disegni pubblicitari già Art Dèco di Paul Iribe (1883-1935). Gli acquerelli floreali dello svizzero Ernst Kreidolf (1863-1956). Le litografie Art Nouveau di Alphonse Mucha (1860-1939). Le tavole fiabesche dello svedese Gustaf Tenggren (1896-1970)... E naturalmente il magistrale segno in bianco e nero di Aubrey Beardsley, che si prende la «Y» (con certe lettere bisogna fare di necessità virtù).

Pop up: e

dalle pagine fuoriescono allegorie, erotiche silhouette, mondi fantastici, giardini incantati, animali esotici, piante sconosciute, architetture impossibili, bambole, menestrelli, sogni, e a volte incubi. Si chiama arte.

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