"Vivi sempre, ogni istante", cantava qualche anno fa. La vita di Elisa Toffoli, cantante triestina dalle liriche delicate e l'anima rock, non è stata facile. Lo ha raccontato in una lunga intervista al programma I lunatici, in onda nella notte su Rai Radio 2.
Durante l'infanzia, vicino a Trieste, Elisa ha conosciuto momenti duri. In primo luogo il rapporto con il padre che non viveva con la famiglia. "Ho sofferto molto per la sua mancanza ma mi ha cambiata, non mi ha lasciata indifferente. Non ho contato su di lui, non gli ho chiesto mai nulla: ho sempre avuto e ho una grande forza di reazione".
Poi la rivelazione di aver subito episodi di bullismo: "Alle elementari prendevo un sacco di botte da due gemellini. Ero la più bassa di tutta la scuola, tutti crescevano e io no. Questi due gemellini mi aspettavano nella vietta dove non c'era nessuno e mi davano un sacco di botte sugli stinchi. Arrivavo a casa in lacrime".
Negli anni dell'adolescenza, la passione per la musica è nata quasi per caso. "Mia madre era parrucchiera, io sognavo di fare la fioraia. A casa mia ci sono tantissime piante e moltissimi fiori, ho il pollice verde". Poi il debutto al Karaoke di Fiorello, quando aveva 15 anni: "Una ragazza del mio paese doveva partecipare. Poi all'ultimo momento si è ammalata e andai io. Fu una baraonda, ogni volta che rivedo quel video sorrido".
Infine una riflessione sui giovani che stanno sfondando nella musica italiana, che lei segue con attenzione (il testo di Se piovesse il tuo nome, l'ultimo singolo in vetta alle classifiche, è stato scritto da
Calcutta): "Mi piace tantissimo la trap, adoro Ghali e seguo Sfera Ebbasta da sempre. Mi sono commossa ascoltando il suo pezzo Figli di papà, ha citato uno spaccato di realtà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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