Gli Ex-Otago cantano la Genova "che rinasce"

Gli Ex-Otago cantano la Genova "che rinasce"

Ammettiamolo: per il pubblico televisivo di Rai1, gli Ex Otago saranno una delle sorprese del Festival di Sanremo. In realtà loro rappresentano una delle migliori realtà musicali genericamente catalogate sotto l'etichetta «indie» e da oltre quindici anni pubblicano dischi e tengono concerti in giro per l'Italia. Sono genovesi e un po' si sente, specialmente nell'inflessione e nella scelta delle parole. Per loro Sanremo è «una grande opportunità» e naturalmente, presentando il disco Corochinato, che uscirà durante il Festival, hanno anche scherzato sulla genovesità: «Sanremo è vicina a Genova: in un'ora e mezza ci siamo, spendiamo poco». Però questi cinque ragazzi sono ben distanti dai luoghi comuni. Il brano che portano in gara, a dirla tutta, ha forse bisogno di più ascolti perché non ha la forza immediata richiesta generalmente a chi si gioca l'Ariston. Ma Solo una canzone conserva la forza genovese di chi sa trasformare in energia potente e mai rancorosa le avversità del destino. «Il crollo del Ponte Morandi è stato uno shock incredibile al quale è seguito un desiderio di reazione e resistenza. Purtroppo è una bacchettata che Genova prende sulle nocche quando era già abbastanza affaticata», spiegano in coro.

Senza dubbio, Maurizio Carucci, Francesco Bacci, Simone Bertuccini, Olmo Martellacci e Raschid Bouchabla non hanno l'esperienza delle grandi platee ma hanno la forza di una ispirazione musicale che li mantiene a grandi livelli. E li conserva visionari: «Porteremo un'immagine di Genova che guarda al futuro», hanno detto parlando davanti al logo del disco Corochinato.

A proposito, che cos'è il corochinato? È forse l'unico aperitivo genovese doc composto da vino bianco, spezie in infusione ed erbe aromatiche. Un tesoro da mettere in evidenza, proprio come la voglia di chi, come gli Ex Otago, fa musica per il cuore e non per tutto il resto.

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