Cultura e Spettacoli

Fabio Fazio risponde ai vegani: "I nostri pesci preferiscono vivere in acqua che in un prato"

Fabio Fazio ha risposto alle polemiche dei vegani riguardi l'acquario-scrivania presente durante la nuova edizione della trasmissione "Che tempo che fa"

Fabio Fazio risponde ai vegani: "I nostri pesci preferiscono vivere in acqua che in un prato"

Dopo le polemiche dei vegani contro l'acquario-scrivania di Fabio Fazio presente nella nuova edizione di "Che tempo che fa" il conduttore ha deciso di rispondere alle critiche.

"Tengo a dire che i nostri pesciolini stanno benissimo. Sono pesci che preferiscono vivere in acqua che in un prato. Sono pesci tropicali che nell'acquario stanno benissimo, mangiano e sono seguiti dal veterinario", ha risposto durante la trasmissione.

Poi Fazio ha raccontato perché ha deciso di mettere un acquario nella scenografia: "Sono un omaggio al primo talk della Rai che era, appunto, Acquario di Maurizio Costanzo".

La polemica era nata la scorsa settimana quando i vegani avevano lanciato accuse contro il programma condotto da Fabio Fazio: "Mostrare pesci prigionieri a tutta l’Italia è una cosa senza alcun senso e anche obsoleta. La nostra realtà è indignata. Lavoriamo costantemente per divulgare il rispetto della vita in tutte le sue forme e siamo rimasti molto delusi che una trasmissione come questa, molto seguita, proponga animali in cattività a soli fini estetici", aveva dichiarato Renata Balducci, presidente dell'Associazione vegani italiani Onlus.

Al coro si era aggiunto anche il coordinatore di AssoVegan Pier Paolo Cirillo che ha scritto una lettera aperta: "Pensa veramente il conduttore di Rai 1 di creare un’atmosfera familiare e serena intervistando i suoi ospiti con accanto una gabbia con dentro dei poveri pesciolini pescati in acque esotiche per far bella mostra davanti a chi non avverte più l’empatia e la sensibilità di considerarli degli esseri viventi, ma solo soprammobili?".

Chissà se adesso la risposta ironica di Fabio Fazio e la sua spiegazione servirà a placare la loro indignazione.

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