Foto inedite di una impareggiabile Callas

Una delle ultime fotografie (1976) ritrae Maria Callas nella strada dove abitava: Avenue Mandel a Parigi. Indossa un mezzo visone; si regge in piedi appena, tenendosi stretta con le mani. Guarda avanti, ma gli occhi sono semi chiusi nel vuoto. Sembra smarrita. Nella pagina a fianco parole sue ingrandite: «C'è qualcosa meglio del successo. È l'amore. Negli ultimi due anni a Parigi, Londra e New York mi sono sentita sopraffatta da un nuovo sentimento: l'amicizia della folla. Timida come sono sempre stata, ho bisogno di affetto». In un libro lussuoso di 260 pagine, Tom Volf ha raccolto 150 immagini rare e poco viste, accompagnate dalle parole dell'artista. Ecco spiegato il titolo: Maria by Callas (Ed Assouline). Anche se il libro è sbilanciato verso il coté mondano e francese (c'è un po' poco della Scala che fu fulcro della fama mondiale) tutte le immagini scelte hanno il potere di trasportare il lettore verso il sogno di Maria di essere una donna e non solo la Callas. C'è la bellezza della Callas dimagrita e l'eleganza della Callas che regge il confronto con l'icona monegasca Grace. C'è anche il fascino di «Aristo», del suo grande e infelice amore, il magnate Onassis odiatissimo dai vedovi e dalle vedove Callas di tutto il mondo. C'è l'affetto. Significativa l'ultima immagine: la concentrazione durante una prova per un recital di rientro mai avvenuto nel vicino Teatro degli Champs-Elysées.

«Mi considero una privilegiata perché sono stata capace di trasmettere agli altri la mia anima e la mia mente. Non tutti ne sono capaci. È uno dei più grandi poteri che si possono mettere al servizio dell'arte più grande, la musica».

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