Negli Usa è tempo di elezioni. E a sentire le opinioni che circolano nei talk show a stelle e strisce gli americani sembrano più che altro occupati a scegliere il «meno peggio» tra i due candidati. E del resto è da un po' che le serie televisive ci regalano la rappresentazione di presidenti «così così», basti pensare a Scandal. Ora però è arrivata Graves, la nuova fiction con Nick Nolte che interpreta un ex presidente davvero sopra le righe (è partita lunedì su TIMvision). Si tratta di un dramedy (genere per altro non facile visto che mischia il serio e il faceto), ideato da Joshua Michael Stern (Jobs e Swing Vote), racconta in dieci episodi la storia dell'ex Presidente degli Stati Uniti Richard Graves, etichettato dalla stampa come «il peggior Presidente della storia», per la fallimentare politica attuata durante il suo mandato.
Pentito, oltre vent'anni dopo aver lasciato la Casa Bianca, Graves si rende conto che le sue idee politiche continuano a danneggiare il Paese. Decide così di intraprendere un percorso di redenzione all'insegna della totale onestà e dell'unpolitically correct. A mettergli i bastoni tra le ruote, la moglie (interpretata da Sela Ward), con proprie ambizioni politiche, che cerca di frenare (anche con amore) un Graves fuori controllo. Il risultato è una serie divertente ma con un fondo serio.
A volte scivola nei luoghi comuni sui Repubblicani americani: lo starsystem Usa è spostato sui Democratici, è noto. Ma principalmente è una classica narrazione sulla seconda opportunità. E così va vista, alla fine il vero eroe è un conservatore raddolcito, più che pentito.
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