Cultura e Spettacoli

I trent'anni di Fantaghirò

Era il 22 dicembre del 1991 quando Fantaghirò ha fatto la sua apparizione in tv. La favola, ispirata a un racconto di Calvino, oggi è un cult senza precedenti

I trent'anni di Fantaghirò

Oggi la tv sta vivendo un periodo di grande espansione. Con l’arrivo di tante piattaforme in streaming a pagamento si è aperto un mondo nuovo su ciò che riguarda l’intrattenimento. Un mondo in cui c’è tutto per tutti. In passato però c’era una situazione molto diversa. Sotto certi aspetti era migliore a quella che stiamo vivendo. C’era la voglia di portare in tv dei programmi che potessero fare la differenza, che potessero lasciare un’impronta tanto da essere ricordati nel tempo. Una consapevolezza che nel 2021 è sparita. In Italia e sulle rete di Mediaset sono tante le fiction che hanno fatto la storia della nostra tradizione televisiva. Una di queste è la fiaba di Fantaghirò. Diretta da Lamberto Bava e con le musiche di Amedeo Minghi, è stata la prima serie tv a tema fantasy che è stata prodotta nel nostro Paese. Ha debuttato su Canale 5 il 22 dicembre del 1991 in prima serata e il successo è stato immediato, tanto che da quel primo Fantaghirò sono succeduti altri quattro capitoli in onda a cadenza annuale fino al 1996.

Trent’anni dopo, la favola di Mediaset con Alessandra Martines e Kim Rossi Stuart è diventata un piccolo (ma grande) cult per i fan che, ancora oggi, ricordano con piacere le avventure della propria beniamina che ha lottato con coraggio pur di salvare il suo regno (e il suo cuore) dalle forze del male. Fantaghirò è stato un grande successo. Da sempre replicata durante le feste di Natale, nell’epoca della tv in streaming, tutti i cinque i capitoli (compreso La meravigliosa storia di Fangtaghirò) sono disponibili agli abbonati di Infinity. Nel giorno del suo anniversario è giusto ricordare l’importanza di una fiction che ha fatto storia. Per quanto datata possa essere, è stato comunque un esperimento riuscitissimo.

La fiaba popolare italiana prima della serie tv

È un prodotto originale, questo è vero. Ma la storia di Fantaghirò prima di diventare una serie di grande successo in Italia (e all’estero) è stata una fiaba della nostra tradizione popolare. È stato lo studioso Gherardo Nerucci che raccolse "Fanta-Ghirò, persona bella" in "Le sessanta novelle popolari montalesi", pubblicate per la prima volta nel 1880. Successivamente, in una versione simile ma leggermente modificata nella sintassi e nel lessico, la favola è stata pubblicata da Vittorio Imbriani in "La novellaja Fiorentina". È stata però riscritta da Italo Calvino in italiano e inserita nella raccolta dal titolo "Fiabe Italiane". Nel libro era la numero 69. Una fiaba che è molto breve, di appena tre pagine, che sono state poi sufficienti per Lamberto Bava come soggetto per la fiction. Una favola che unisce magia e misticismo popolare. Una storia di coraggio, di amore e di rivalsa tutta al femminile.

Principesse, maghi e creature leggendarie: l’universo di Fantaghirò

La serie tv immagina un medioevo pagano e dominato dalla magia in cui due regni, da secoli, si sfidano in una guerra senza vinti né vincitori. Il Re, che nella fiction è stato interpretato da Mario Adorf, è senza un erede maschio e, come è stato profetizzato dalla Strega Bianca, si trova a crescere una bambina fuori dal comune, dal carattere schivo e che non rispetta le regole. Fantaghirò (Alessandra Martines) viene così isolata in un pozzo, ma nell’era della maturità è l’unica che regala al regno e a suo padre un’alternativa per mettere fine alla guerra. Fino a quando non si innamora di Romualdo (Kim Rossi Stuart), principe ed erede al trono del regno rivale. Questo è solo l’antefatto a una storia dal grande appeal, che pennella un universo fatato e magico dove tutto sembra possibile.

La fiction non differisce di molto dalla fiaba, almeno all’inizio, poi intraprende scelte diverse nel corso degli anni. Lamberto Bava per le atmosfere si è ispirato ai film degli anni ’50, come Ercole e Maciste. Non era previsto che diventasse un franchise. Alla luce degli alti costi di produzione si è optato per diluire la storia in due episodi da 100 minuti ciascuno, motivo per il quale poi è diventata una miniserie. Una scelta che è stata vincente dato che la fiction è stata premiata con 6,5 milioni di telespettatori. All’inizio doveva avere un titolo diverso, ovvero La Grotta della Rosa D’oro ma è stato cambiato in post-produzione. Girata in Svolacchia e Repubblica Ceca nel 1990, è stata congelata per un anno intero prima di arrivate in tv. Tutto il resto è storia.

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Kim Rossi Stuart che non ha mai voluto essere il Principe Romualdo

Alla luce di un così grande successo sono stati realizzati ben 4 sequel di Fantaghirò. Senza contare un collage dei primi tre capitoli che è stato trasmesso nell’inverno del 1995. Ma ogni sequel è stato realizzato in base alla scelta di Kim Rossi Stuart di ritornare o meno sul set. L’attore che non si è mai sentito a proprio agio nel ruolo di Romualdo ha creato non pochi problemi agli sceneggiatori. Di fatto, è rimasto solo nei primi tre mini-film, uscendo di scena nel quarto. Per questo motivo è stato introdotto il personaggio di Tarabas, interpretato da Nicholas Rogers, così da giustificare l’assenza di Romualdo che è diventato: prima un rivale di Fantaghirò nel secondo film, poi è stato trasformato in una statua di marmo nel terzo, fino ad apparire nelle sembianze di Fiodor, un mostro nato dalla magia da Darken. Nel quarto capitolo, la scena finale rappresenta un montaggio di alcune immagini del terzo film.

Fantaghirò divisa tra il principe e il mago cattivo

L’arrivo di Tarabas, però, regala un po’ di pepe alla vicenda. La principessa si imbatte nel mago perché è l’unico che può spezzare l’incantesimo e liberare il suo Romualdo. Rubare il "bacio impossibile" è stato un'impresa titanica. Fantaghirò resta però ammaliata dal suo fascino, tanto è vero che per un breve periodo, comincia anche a dubitare dei suoi stessi sentimenti. Tarabars è un personaggio carismatico, nasce come cattivo ma che alla fine diventa buono. Dalla bellezza fulminate, ancora oggi fa battere il cuore delle fan. Era un modello di origini australiane, ma ha lasciato la recitazione per lavorare a Sydney nel campo del design per ristoranti.

E quel finale dolce-amaro

Il quinto capitolo di Fantaghirò è stato una rottura con il passato, ma è stato anche quello di minor successo. Ambientato nel Mondo dell’Altrove, la principessa si è trovata a combattere contro Il Senza nome (Remo Girone), un pirata in parte umano e in parte di legno, che viaggia con il suo veliero in cerca di ricchezze e di un modo per acquistare la sua umanità. In principio questo doveva essere il primo capitolo di una nuova trilogia che non è stata mai realizzata. Con un cast totalmente rinnovato, tranne per Brigitte Nielsen nelle vesti della Strega Nera, il finale non è affatto piaciuto ai fan storici.

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I due sequel mai realizzati

Solo di recente sono trapelate in rete le indiscrezioni sui capitolo 6 e 7 di Fantaghirò. La protagonista avrebbe trovato il modo per tornare nel suo mondo, ma prima di farlo avrebbe dovuto viaggiare in diverse realtà alternative. Fantaghirò sarebbe finita negli anni 2000 e avrebbe vissuto un’esperienza fuori dal normale. Nel settimo, poi, avrebbe dovuto combattere una versione cattiva di se stessa per tornare tra le braccia del suo primo e unico amore. Purtroppo, nonostante l’appello dei fan e le tante petizioni, i progetti non sono mai stati realizzati.

Oltre Fantaghirò. Le altre favole di Lamberto Bava

La fiction fiabesca ha trovato un enorme successo su Canale 5. Da Lamberto Bava, oltre a Fantaghirò, sono stati realizzati: Sorellina e il Principe del sogno con Raz Degan e Nicole Grimaudo, Desideria e l’anello del drago con Anna Falchi e Franco Nero, La principessa il Povero che ha visto il ritorno di Nicholas Rogers. Nel 1999 il regista ha cambiato genere portando in tv Caraibi, con molti attori che sono stati visti nelle sue passate produzioni. Lo show, di cui erano previste 4 puntate, è stato un insuccesso senza precedenti.

Presto un revival di Fantaghirò

Senza Alessandra Martines e senza Lamberto Bava, la Lotus Production sta realizzando una nuova versione di Fantaghirò. Al momento ci sono poche informazioni in merito. Con il titolo La regina dei due regni, c’è l’intenzione di riportare in tv la magia della fiaba in un revival più pop e più al passo con i tempi.

Il progetto è stato annunciato da tempo e le riprese dovrebbero iniziare nel 2021.

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