Incanta il dramma del bimbo sequestrato

di Lenny Abrahamson con Brie Larson, Jacob Tremblay, Joan Allen, William H. Macy

Ha ricevuto quattro candidature agli Oscar (vincendone una) decisamente meritate, perché questo è uno dei film più spiazzanti degli ultimi anni. La vicenda raccontata, purtroppo, come ci ha insegnato la recente attualità, non è nata dalla mente di uno sceneggiatore, ma prende spunto dall'ennesima storia vera (di Josef Fritzl, il mostro di Amstetten, in Austria) che supera, come spesso accade, ogni più fervida fantasia. Un dramma psicologico che coinvolgerà chi è seduto in platea, catturato dalla sorte apparentemente segnata dei due protagonisti. La pellicola inizia con il quinto compleanno di Jack (Jacob Tremblay, bravissimo), impaziente, come ogni bimbo, di poter festeggiare questa importante ricorrenza. Il pubblico in sala, però, capirà quasi subito che il ragazzino non è come gli altri. Lui è nato e cresciuto in una stanza perennemente chiusa dove, sette anni prima, venne segregata sua madre (allora diciassettenne), rapita da un uomo, Old Nick, che, da allora, ne abusa con regolarità. La donna (Brie Larson, perfetta e meritato premio Oscar) accetta di piegarsi ai voleri del mostro pur di ricevere, in cambio, cibo e medicine per suo figlio. Jack è cresciuto in questi dieci metri quadrati che contingentano il suo mondo e nei quali è contenuta anche la sua fantasia, filtrata dalle immagini di un televisore in bianco e nero che, però, a lui, dicono poco o nulla. La mamma cerca di farlo crescere, per quanto possibile, in una sorta di apparente normalità fino a quando, un giorno, deciderà, con il figlio, di mettere in piedi un rischioso piano di fuga che potrebbe proiettare, per la prima volta nella sua vita, Jack nel mondo reale.

Un dramma che si trasforma in thriller per poi sprofondare ancora nei toni drammatici, senza mai perdere il filo del discorso, anzi affrontando tematiche sempre diverse (come la fine dell'infanzia e dell'adolescenza), elaborando il trauma di mamma e figlio, ancorati a quella stanza che, in un certo senso, rappresenta la loro coperta di Linus. Un film da non perdere.

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