Cultura e Spettacoli

James Senese: "L'omaggio a Pino Daniele? Era tutto allo sbando"

Intervistato da Repubblica, James Senese ha espresso tutta la sua delusione per il concerto organizzato in onore di Pino Daniele: "Il napoletano lo può cantare sono un napoletano"

James Senese: "L'omaggio a Pino Daniele? Era tutto allo sbando"

Il maxi concerto in onore di Pino Daniele allo stadio San Paolo di Napoli, giovedì 7 giugno, ha portato con sé un mare di critiche.

Dopo i fischi e gli insulti a Enrico Brignano, ora, a scagliarsi contro i cantanti che si sono esibiti è un artista che ha conosciuto molto bene Pino Danile, il sassofonista James Senese, uno dei componenti del supergruppo del cantante scomparso. Il 73enne, l'altro nero a metà di Napoli, infatti, durante la serata di giovedì è stato uno dei principali animatori del concerto Pino Daniele, anche se di questo concerto poco ha apprezzato.

Così, intervistato da Repubblica, ha spiegato cosa non è andato in Pino è. "Il napoletano lo può cantare solo un napoletano - dice James Senese -. Lì era allo sbando. Pino ha fatto cose egregie sui testi ma le sue canzoni cantate in quel modo non si capiscono più, anzi si capisce tutto al contrario. Siamo sempre comandati dai padroni e di qui le conseguenze che ci tocca di sopportare: è tutta colpa loro".

James, quindi, non ha dubbi ed è convinto che il concerto di giovedì abbia stravolto la musica di Pino Daniele. "Colpa della televisione e delle sue logiche?", domanda il giornalista. Ma la risposta del sassofonista lascia tutti di stucco: "No, colpa di chi ha gestito Pino, di tutto l'entourage".

Nella lunga intervista, quindi, tra attacchi e accuse, James Senese non risparmia niente e nessuno perché quello che doveva essere un concerto per Pino, in realtà, a suo dire, non lo ha rappresentato come avrebbe dovuto e potuto E quando il giornalista gli fa notare che a Pino è sono mancati artisti napoletani, James sbotta: "È sempre stato così, c' è molta invidia nel nostro ambiente e manca il rispetto per ciò che uno è veramente. Ma io credo che la cosa più importante fosse mettere sul palco il super-gruppo (la band dei primi album di Pino Daniele, ndr). Eravamo il cuore di Pino, fummo noi gli artefici del suo successo.

Ok, hanno messo due band a disposizione degli artisti, saranno anche bravi ma non c' entravano nulla con la nostra musicalità, con il nostro linguaggio".

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