Please, chiamatelo Pi-o-tor Bek-sha-wa. È questo il nome di un tenore fra i più interessanti in circolazione: Piotr Beczala, protagonista maschile nella Traviata di Giuseppe Verdi, in scena dal 7 dicembre alla Scala. Sarà lui, 47 anni, polacco (con doppia cittadinanza svizzera), a indossare i panni di Alfredo nello spettacolo inaugurale della stagione del teatro.
S'arrabbia quando le storpiano il nome? Riporta lo spelling perfino nel suo sito...
«Sa cosa... nonostante sia mezzo italiano è proprio qui in Italia che si sbaglia regolarmente la pronuncia».
Ci spieghi.
«Bisogna andare indietro di quattro generazioni e si trova che i miei avi erano di Torino».
Il suo Alfredo rappresenta l'uomo italiano che si innamora, o semplicemente un uomo che si innamora?
«Non è necessariamente italiano, anche perché io sono polacco e il regista russo quindi non sappiamo granché dell'innamoramento all'italiana... Una cosa va detta. Tcherniakov ricava un Alfredo che non avete mai visto. È un ruolo che ho incarnato spesso, ma questo Alfredo è una scoperta anche per me».
In che senso?
«Non si scioglie subito, ma per gradi. I primi approcci di Alfredo a Violetta non sono seri, perché pensa che se il rapporto non funzionasse almeno se ne potrebbe andare senza grandi sofferenze».
C'è calcolo allora? Non è granché latino allora...
«Sostituiamo la passione che scoppia all'istante con tanta ironia. Anche Violetta, dopotutto, non vuole essere troppo coinvolta all'inizio, potrebbe essere pericoloso... Solo a un certo punto i due innamorati saranno completamente aperti. Ragion per cui, Alfredo, quando viene lasciato, perde completamente fiducia nell'amore. Noi cantanti stiamo lavorando proprio su tale aspetto e speriamo che sarà ben comunicato alla platea».
Si sa, lei è un amante dell'Operetta, anche il suo ultimo cd, «Heart's delight» (Deutsche Grammophon), è dedicato a questo genere. Va presa sul serio l'Operetta?
«Io mi diverto, ma sono anche consapevole che nell'economia di un'aria di pochi minuti devo tratteggiare un'intera storia, mentre ho a disposizione ore, per esempio, per raccontare Alfredo. C'è del serio e del leggero, una bella combinazione».
Prossima volta alla Scala?
«Il nuovo sovrintendente mi ha contattato, stiamo valutando alcune cose. A dire il vero, per l'anno prossimo era in programma Werther con Elina Garanca, ma poi è stato cancellato. Peccato».
Garanca, Anna Netrebko: formidabili cantanti e donne di grande fascino nonché sue partner abituali. Sua moglie non è gelosa?
«Pensi che Netrebko e mia moglie sono ottime amiche. A New York abbiamo preso un appartamento nello stesso stabile, quindi ci invitiamo anche a cena, sia mia moglie sia Anna sono bravissime cuoche».
La sappiamo fanatico della vela e del golf. Riuscirà a praticare golf qui a Milano?
«Sono stato tre giorni in Franciacorta, e lì ho abbinato la passione del golf a quella dei vini».
Bellavista dedica una bottiglia alla vostra Traviata...
«Davvero? E allora Libiamo ne' lieti calici».
Che ricordo ha della Polonia sovietica?
«Ero un adolescente, non capivo quanto fosse dura. Non si poteva comprare nulla.
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