L'altro curato (noir) di Bernanos

L'altro curato (noir) di Bernanos

Un'estate in giallo, si intitola così l'antologia di quattro racconti confezionata da Elliot Edizioni con classici dalla grande carica di suspense e suggestioni. In Il segreto della Magnifique E.P. Oppenheim mette in scena le vicende di un singolare criminale, Mr Laxworthy, abituato a colpire nella placida e opulenta Costa Azzurra.

Più diabolici i fratelli Paul ed Henry che pensano di liquidare la zia per impadronirsi del suo patrimonio in Il delitto perfetto di Stacy Aumonier. Il caso per Miss Elliott, firmato da una pioniera del giallo come Emma Orczy, regala invece il palcoscenico al placido Bill Owen che mostra il suo talento investigativo senza mai allontanarsi dall'A.B.C. Teashop di Londra.

Chiude il volume Criniera di leone di Arthur Conan Doyle, dove Sherlock Holmes rievoca le proprie azioni dopo il ritiro volontario in una piccola villa del Sussex. E che i piccoli borghi nascondano sempre terribili e oscuri segreti ce lo ricorda anche Georges Bernanos con Un delitto (ancora Elliot), romanzo breve del 1935 in cui un giovane prete dovrà discolparsi dall'accusa di un omicidio avvenuto a Mégère, piccolo villaggio sperduto fra le Alpi.

Il tema dell'inseminazione artificiale e quello della ricerca dell'identità innescano la miccia in Dove c'è fumo (Bompiani) di Simon Beckett. Un thriller psicologico scritto nel 1997 e revisionato nel 2015 data la sua scottante attualità. Spostandoci da Londra a Trieste, il tedesco Veit Heinichen con Ostracismo (edizioni e/o) fa accompagnare dal commissario Proteo Laurenti i suoi lettori in una città che, come diceva Umberto Saba, ha «una scontrosa grazia».

Il lato oscuro e violento di Milano viene ben scandagliato da Piergiorgio Pulixi in un thriller soffocante e cupo: Lo stupore della notte (Rizzoli).

A Milano si può sparire facilmente ma si può anche saltare in aria, come sa il commissario Rosa Lopez, poliziotta tutta d'un pezzo che ha il suo contraltare nelle colleghe Alba, Sara e Anna le cui imprese vengono affrontate da Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni nell'antologia Sbirre (Rizzoli). La vita ha insegnato loro a non credere a nessuno e a fidarsi solo di se stesse.

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