Cultura e Spettacoli

Anche a Live - Non è la d'Urso si parla di coronavirus

Lunga pagina di "Live non è la D'Urso" dedicata al Coronavirus, tra ospiti, politici e medici che cercano di mettere un po' d'ordine nella situazione di emergenza sanitaria che sta vivendo ora il nostro Paese

Anche a Live - Non è la  d'Urso si parla di coronavirus

Vista la situazione sempre più preoccupante per la diffusione del Coronavirus a "Live Non è la D’Urso" si mette da parte l’intrattenimento per parlare di Coronavirus. In studio tanti personaggi del mondo dello spettacolo ma anche virologi e alcuni personaggi politici che cercano di far chiarezza.

Giovanni Rezza Istituto superiore della Sanità

In collegamento il Professor Rezza dell’Istituto Superiore della Sanità che spiega, che il miglior modo per combattere il virus è creare distanza sociale, perché l’affluenza massiccia di persone che hanno bisogno della terapia intensiva, e non dilatate nel tempo, crea la paralisi della sanità. E per quanto riguarda le regole da rispettare parla anche dell’esempio cinese: “Io sono stato sempre per il massimo rigore perché ho capito da subito che poteva essere molto grave - dice il professore -I cinesi hanno messo un cordone sanitario su città enormi e si dovrebbe agire in questo modo, con l’aiuto però di tutti i cittadini che dovrebbero avere un comportamento responsabile". A lui si unisce l’appello di Barbara D’Urso a rispettare le regole e a non uscire da casa, e a farlo soprattutto per gli altri per le persone più deboli che potrebbero non avere le cure necessarie.

L’Italia che non vuole vedere il pericolo

Nonostante gli appelli che in questi giorni si sono susseguiti, i divieti e i vari decreti che sono stati emanati, esiste poi una parte di Italiani che ignora le regole, magari portando i figli al parco, o lasciandoli a casa degli amichetti, o ancora peggio andando in vacanza a sciare, a fare l’aperitivo o a riempire i centri commerciali. Tutti questi comportamenti, viene raccontato sia dalla D’Urso che dagli ospiti presenti, sono pericolosi sia per chi li attua, ma anche per le persone vicine che possono essere infettate.

Il governatore del Veneto Luca Zaia

In collegamento anche il governatore del Veneto Luca Zaia che vorrebbe l’isolamento fiduciario e per primo, in tempi non sospetti, fece il tampone ad un enorme numero di persone isolandone 66 infettate e grazie a questo è riuscito a non far divulgare il virus che non si è così riprodotto. Si auspica anche che ci siano delle norme uguali da nord a sud.

La politica cosa fa?

Il presentatore Mario Giordano è però una voce fuori dal coro, perché è fermamente convinto che la gente deve seguire le regole, ma anche la politica deve fare la sua parte: “In questo momento -racconta- è come se fossimo in guerra, e chi ha fatto uscire la bozza del decreto ha creato il panico tra le persone” riferendosi alle centinaia di persone che non appena uscita la bozza non ufficiale del decreto, si sono recate alla stazione di Milano per tornare verso il sud nei paesi d'origine.

Il governatore della Puglia

A questo proposito Michele Emiliano, governatore della Puglia, racconta come abbia spinto i propri concittadini che lavorano al nord a non tornare a casa per evitare di infettare magari i genitori o i parenti. “E’ stato istituito un sito dove chi è arrivato dal nord può registrarsi in modo da far sapere della sua presenza e poi mettersi in quarantena volontaria”. E racconta che già oltre duemila persone hanno segnalato la loro presenza”.

Il figlio di Fabio Testi

Al “Grande Fratello Vip” i concorrenti hanno saputo da poco della presenza del Coronavirus, e tra tutti i concorrenti, Fabio Testi ha uno dei suoi figli, Fabio jr., che vive e lavora a Shanghai. Barbara si collega con lui anche per capire la situazione della Cina che in questo momento, almeno da come racconta Fabio jr.

sembra essere molto più tranquilla e racconta come le misure messe in atto dal governo cinese stiano dando il loro risultato.

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