Da Lucarelli a Paladino, Napoli invasa dall'arte

Tutti a passeggiare sul lungomare Caracciolo dove il francese JR e la sua crew porteranno la mega-installazione fotografica Inside Out

Da Lucarelli a Paladino, Napoli invasa dall'arte

Un festival delle arti, tre giorni di mostre, documentari, concerti e performance nel ventre di Napoli: è il Festival di Sky Arte (5-7 maggio, ingresso libero ovunque) che lascia a casa le telecamere per portare in piazza la musica, la fotografia, l'arte, il teatro. La pay tv punta sulla rigenerazione questo il tema della prima edizione del festival della città partenopea e accanto a nomi noti al grande pubblico (Carlo Lucarelli, Geppi Cucciari, l'ormai mitologico Manuel Agnelli) e a un gran finale nella Basilica di Santa Maria della Sanità con il concerto In-sanità di quel geniaccio di Vinicio Capossela, osa scommettere persino sull'arte contemporanea. Debutto il 5 al Museo Madre con il documentario Fabio Mauri ritratto a luce solida, dedicato all'artista e performer, protagonista di una delle mostre di maggior successo della scorsa stagione nel museo napoletano. Poi il Museo Pignatelli ospiterà, oltre all'atteso film Ho perso il cunto dell'artistar Mimmo Paladino, talk su temi quali la bellezza, il «caso» Elena Ferrante, i misteri del Caravaggio (a proposito: sabato 6, visita in anteprima a Palazzo Zevallos dei Musici del Merisi, in arrivo dal Metropolitan di New York).

L'arte si respirerà però soprattutto per strada: tutti a passeggiare sul lungomare Caracciolo dove il francese JR e la sua crew porteranno la mega-installazione fotografica Inside Out, intelligente progetto di arte pubblica realizzata con gigantografie di passanti che «vogliono metterci la faccia». Ci sono poi Roxy, verace artista napoletana, il gruppo dei Cracking Art che invadono il Rione Sanità e Mimmo Borrelli che, nelle suggestive catacombe di San Gennaro, mette in scena Napucalisse.

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