Lucci e Sortino fanno le iene su Raidue con inchieste e cronaca leggera

Parte «Nemo», programma di informazione in prima serata

Paolo Scotti

Se la realtà è fatta di storie, per Alessandro Sortino c'è un solo modo per raccontarle. Tuffandocisi a pesce. Ecco il perché di Nemo: il nuovo infotainment da mercoledì in prima serata su Raidue. «Anche se il titolo non allude al famoso pesciolino chiarisce l'ex iena, ideatore del programma - l'idea dell'immersione nelle notizie, raccontate a contatto diretto coi suoi protagonisti, è quella giusta». Nemo. Nessuno escluso (chiarisce il sottotitolo) «vuol essere insomma il diario di alcuni incontri, che giornalisti-mediatori faranno sul campo, senza tesi aprioristiche, senza pregiudizi, ma col desiderio di osservare come farebbe un telespettatore qualsiasi, nel tentativo di chiarirsi le idee». Ulteriore indizio, il nome dei due conduttori in studio (ma anche inviati) Enrico Lucci e Valentina Petrini. Nonché il soggetto di alcuni dei servizi dai due firmati: lui l'intervista all'incredibile proprietaria di cagnolini-mignon con annesso guardaroba canino; lei un reportage dal fronte della guerra dimenticata fra Russia e Ucraina. «Inchieste sociali unite a cronaca leggera, dunque; attualità forte insieme a temi divagatori. Il mio sogno è questo: fare un programma d'informazione che informi, senza però rompere le scatole». Siamo piuttosto lontani, insomma, dal Virus (condotto da Nicola Porro, ora a Matrix su Canale 5) di cui Nemo è, almeno virtualmente, il successore e che è stato cancellato dai nuovi vertici Rai scelti da Campo Dall'Orto scatenando le polemiche di chi non vede più rappresentato nella tv pubblica le diverse anime del Paese. «Il modello di Virus ha funzionato per tre anni dice il direttore di rete, Ilaria Dallatana - ma era rivolto ad un target di sessantenni maschi, interessati soprattutto alla politica. Mentre oggi il mandato di Raidue è quello di ringiovanire i suoi telespettatori, cercando di rivolgersi a quei ragazzi che, su internet, sono entusiastici fruitori di candid-camera a sfondo sociale». A completare il pool (e l'identikit) del nuovo programma, caratterizzato da un logo che esplode in mille colori, la presenza fra un servizio e l'altro di personaggi curiosi (famosi e non) che racconteranno davanti al pubblico la propria storia, e gli inserti del comico Giorgio Montanini, «una sorta di editorialista che scompaginerà i nostri racconti».

Tra i reportage, quello di Amir, egiziano italianizzato che per la prima volta si reca in Egitto, «pur avendo ben poco di egiziano: non pratica l'Islam, non parla l'arabo ma lo slang romanesco». Conclusione: il rischio di spiazzare il pubblico c'è. «E potrebbe anche andar male ammette la Dallatana -. Ma almeno saremo certi di aver fatto del nostro meglio per proporre qualcosa di nuovo. E di diverso».

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