Cultura e Spettacoli

Luciano Ventrone, tra iper-realismo e "caravaggismo"

L'approdo sono quelle tele connotate da un personale realismo-astrattismo con le quali è diventato poi noto

Luciano Ventrone, tra iper-realismo e "caravaggismo"

Luciano Ventrone, illusionista della tavolozza, è morto nella sua casa-atelier di Collelongo (L'Aquila), a 78 anni. La sua prossima personale era già in agenda, non appena i musei avrebbero riaperto, a Palazzo Ducale di Urbino a cura di Vittorio Sgarbi e con un titolo che è un manifesto di estetica: Luciano Ventrone. Il pittore dell'iperbole. La sua ultima mostra è stata invece nella fortunata sezione dedicata agli artisti visivi il cui lavoro richiama il piglio caravaggesco al Mart di Rovereto per il progetto Caravaggio. Il contemporaneo.

Romano, classe '42, studi di Architettura abbandonati nel pieno del 68 per buttarsi nella pittura, Ventrone all'inizio si cimentava su sperimentazioni geometriche e poi informali, fino ad abbracciare l'arte programmata. Federico Zeri gli suggerì di affrontare piuttosto il tema delle nature morte e da allora per Ventrone iniziò un percorso di ricerca indefessa lungo 60 anni sui vari aspetti della natura, in particolare sull'invisibile che regge il visibile. L'approdo sono quelle tele connotate da un personale realismo-astrattismo con le quali è diventato poi noto.

La notizia della sua morte è stata diffusa ieri dall'Archivio Luciano Ventrone, che ha smentito le notizie comparse in rete circa l'accidentale ma fatale esplosione di una bombola di ossigeno nell'appartamento del pittore. Tra gli artisti italiani viventi più conosciuti a livello internazionale, con esposizioni realizzate da Londra a Singapore, da Mosca a New York, Ventrone aveva idee molto chiare sul suo operare: «Lo studio della pittura non è la mera rappresentazione dell'oggetto, ma è colore e luce: i giusti rapporti tra le due cose danno la forma nello spazio». Detto ancor meglio: «Il soggetto non va visto come tale, ma astrattamente». Eppure, anzi forse proprio per questo, la fotografia è sempre il suo punto di partenza: è dallo scatto, capace di cogliere quei dettagli che sfuggono a occhio nudo, che l'artista costruisce la sua rappresentazione su tela.

Se la scelta dei temi nature morte, paesaggi, marine o nudi femminili lo lega alla tradizione dei grandi pittori del passato, è la cura nell'applicazione del colore e nel trattare la luce che fa di Ventrone uno stra-contemporaneo. Mai casuali, poi, sono i titoli scelti per le opere: tra i suoi lavori recenti Sfera Magica (delle rose in un vaso), Solidarietà (un cesto di zucche), L'Oracolo (un espressivo cestone di limoni di Sicilia).

La pittura di Ventrone s'interroga e ci interroga sull'eterno dilemma tra ciò che è e ciò che appare ed è nel gioco tra l'uno e l'altro, tra l'iper-realismo e l'astrazione poetica, che sta il valore della sua arte.

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