Al macero la biografia di Roth

Decisive le accuse di molestie rivolte all'autore: l'editore lo scarica

Al macero la biografia di Roth

Passerà sicuramente alla storia come il primo best seller morto in culla. Il pargolo è vissuto soltanto 22 giorni, e la sua crescita che aveva del miracoloso, avendolo portato subito in vetta alle classifiche di vendita negli Stati Uniti, è stata stroncata. Non dagli stroncatori di professione, però, non dai soliti critici e giornalisti bastian contrari. A sopprimere la creatura ha provveduto chi l'ha messa al mondo: la sua casa editrice. Per fare un libro, infatti, come per fare un bambino occorre essere in due, e soprattutto occorre essere consenzienti. L'autore, da solo, non basta mai. Ma in questo caso l'autore, il padre, è stato clamorosamente ricusato dall'editrice, cioè dalla madre.

L'autore di Philip Roth: The Biography si chiama Blake Bailey ed è stato travolto da uno scandalo di natura sessuale, finendo sotto accusa per molestie sessuali e stupri commessi anni prima, a seguito delle denunce di due sue ex studentesse e di una dirigente editoriale. La sua stessa agenzia, la Story Factory, non appena ha sentito puzza di bruciato, ha rotto i rapporti con lui. E ieri, a strettissimo giro di posta, anche l'editore, la W.W. Norton & Company, ha mollato il colpo. Non volendo restare con il cerino in mano, lo ha usato per accendere (metaforicamente, s'intende) un bel falò in cui gettare migliaia e migliaia di copie. Visto, non si stampi, al contrario: si bruci. Al diavolo il successo annunciato, stop ai torchi «con effetto immediato» e ritiro dei volumi già distribuiti. Non solo, la W.W. Norton ha anche annunciato che donerà l'importo dell'anticipo del libro a organizzazioni impegnate nella lotta alle violenze sessuali.

Infine, la damnatio memoriae colpirà anche l'altro libro di Bailey edito dalla stessa casa nel 2014 che ha un titolo, letto ora, dal suono vagamente canzonatorio per l'autore: The Splendid Things We Planned, vale a dire «Le cose splendide che abbiamo preparato»...

Dicono gli ammiratori e gli studiosi di Philip Roth che a fare le spese di questa vicenda sarà però una memoria non meritevole di dannazione, quella, appunto dell'autore di Lamento di Portnoy e Pastorale americana, morto nel 2018, perché la sua biografia scritta da Bailey, lui l'aveva autorizzata, essendo il frutto di anni di incontri e di ricerche. «Ora Bailey si cerchi un altro editore, se lo desidera», tuonano alla W.W. Norton (sottintendendo: se lo trova).

Il quale Bailey ha negato la fondatezza delle accuse a lui rivolte, mentre il suo avvocato, Billy Gibbens, ha fatto notare che il libro è ancora in vendita all'estero. Chi già lo possiede, ne faccia ciò che vuole. Potrebbe persino leggerlo e trovarlo un buon libro.

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