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"Mamma mia!" Il ritorno: si ride e si balla in Grecia

Dopo dieci anni dal primo film, arriva il seguito di "Mamma mia!"

"Mamma mia!" Il ritorno: si ride e si balla in Grecia

Gli anni passano. Sono dieci e sembra ieri. Mamma mia! Ci risiamo. Il tempo che trascorre, però, si sente e si vede eccome. Meryl Streep, indimenticabile Donna del primo Mamma mia!, è un'eterea presenza, le musiche degli Abba un'assoluta certezza. Non più quelle del primo album, eccezion fatta per qualche citazione, ma i brani di Super trouper e Arrival sono la colonna sonora di questo musical parte II che ricalca la storia della protagonista del primo film.

Cambia la regia - Ol Parker sostituisce Phyllida Lloyd - ma il copione è sorprendentemente simile. Sophie Sheridan, figlia di Donna, vuole realizzare il sogno della madre e inaugurare con una festa indimenticabile l'Hotel Bella Donna, nato sulle ceneri della taverna che sua mamma aveva individuato e scelto come retiro nell'isola greca di Kalokairi. Anche stavolta l'attesa è tanta perché i sospirati tre padri (Colin Firth, Pierce Brosnan e Stellan Skarsgard) si lasciano desiderare, mentre le Dynamos sono puntualissime e il señor Cienfuegos (Andy Garcia) fa il ministro di commensali a sorpresa.

Eppure la vera sorpresa sarà l'inattesa bufera destinata a sconvolgere la festa di Sophie in memoria di Donna. Tanti, forse perfino troppi, gli intermezzi musicali di una trama che mette in mostra un cordone ombelicale inscindibile tra passato e presente. Il tema principale, a ben vedere, è proprio quello dei legami di ieri che si mantengono importanti e intatti anche oggi. Un tempo che non sembra trascorrere davvero ma, pur lacerando moltissime pagine del calendario, evidenzia la forza di quegli affetti e di quei ricordi. È vincente la decisione di non inserire le stesse pagine musicali del primo Mamma mia, ma canzoni pur famose, rimaste tuttavia al di fuori degli hit più celebrati del disciolto gruppo svedese.

Suggestiva e malinconica Meryl Streep nella sua apparizione da MaDonna in una sorta di cameo che funziona come ulteriore tratto di collegamento fra il passato e il presente di una storia costruita ad arte sulle canzoni dei «Ricchi e poveri» in salsa nordica.

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