Cultura e Spettacoli

Milena Vukotic riceve l'Ulivo d'Oro

Milena Vukotic si racconta al Festival del Cinema Europeo di Lecce, dove stasera riceverà l'Ulivo d'Oro alla Carriera.

Milena Vukotic riceve l'Ulivo d'Oro

Se si dovesse esprimere con un aggettivo Milena Vukotic, in base alla sua carriera nel cinema, questo sarebbe senza dubbio «versatile». Vukotic è riuscita a incarnare differenti personaggi e oggi riceverà l'Ulivo d'Oro alla Carriera nell'ambito del Festival del Cinema Europeo.

È davvero molto difficile dire a quale personaggio di Vukotic il pubblico sia più affezionato: c'è sicuramente per le giovani generazioni nonna Enrica di "Un medico in famiglia", per i trentenni Vukotic viene identificata con Pina Fantozzi o per la sua interpretazione divertente in "Bianco, rosso e Verdone" di Carlo Verdone, poi, andando avanti con l'età del pubblico Vukotic diventa Alice Mascetti, viene trasfigurata quasi dagli occhi di Luis Bunuel o Federico Fellini, ricorre alla sua prima arte che è la danza in "Rita la zanzara" di Lina Wertmuller. Con un grande passato ma proiettata verso il futuro, Vukotic ha partecipato anche alla serie sull'indagatore dell'incubo bonelliano Dylan Dog. «È stata un'esperienza nuova per me - ha raccontato - Il fumetto è per me un mondo estraneo, ma è stata un'esperienza appassionante grazie ai giovani che hanno lavorato al progetto: è stato straordinario perché questi giovani hanno avuto il coraggio di buttarsi».

E mentre si prepara alle riprese della nuova stagione di "Un medico in famiglia" che partiranno il prossimo agosto, Vukotic annuncia di essere ne "La macchinazione" di Davide Grieco, in cui interpreta la madre di Pier Paolo Pasolini. «Anni fa - ha chiosato - ero in un ristorante e mi venne vicino Franco Citti, dicendomi che, se avesse girato un biopic su Pasolini, avrebbe voluto che io interpretassi la madre. E ora sta accadendo».

Uno dei ricordi che Vukotic ha riportato a galla sono state le parole di Paolo Villaggio alla sua prima interpretazione di Pina Fantozzi: Vukotic interpretò per dieci film la moglie del ragioniere più amato d'Italia, sostituendo dopo i due primi capitoli della saga la collega Liù Bosisio. «Paolo Villaggio mi spiegava il personaggio - ha ricordato - Mi ripeteva che dovevo essere brutta, che dovevo essere come un cartone animato. Ho cercato di non essere influenzata dall'interpretazione di Bosisio, che è una magnifica attrice, abbiamo fatto teatro assieme».

Domani, il Festival del Cinema Europeo proseguirà con gli "Stati generali della commedia italiana": tra gli ospiti Carlo Verdone e Claudio Bisio. «Io credo che esistano diversi tipi di commedia - ha concluso Vukotic alla richiesta dello stato attuale della commedia italiana - È qualcosa che cambia secondo la nazionalità: il senso dell'umorismo è sempre lo stesso, ma è il modo in cui si esprime a essere differente. Io, per esempio, stimo molto Verdone, che ha un suo modo per fare commedia, così come lo aveva Massimo Troisi, Lino Banfi è ancora un altro tipo di commedia. Paolo Villaggio è ben oltre la commedia. Nanni Moretti fa ridere, sorridere, pensare.

Io credo che il cinema italiano sia grande, ma esistono al momento poche possibilità di espressione per i talenti».

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