Miss Italia, Luxuria giurata: "Sì alle trans, ma non lo diremo". Ma il regolamento lo vieta

Il regolamento del concorso di bellezza, però, prevede che le concorrenti siano "di sesso femminile sin dalla nascita"

Miss Italia, Luxuria giurata: "Sì alle trans, ma non lo diremo". Ma il regolamento lo vieta

Se tra le ragazze in gara ci sarà una trans "non lo diremo e credo che sarebbe carino che non scattasse la caccia alla trans per indovinare chi è. Del resto la moda ha capito da tempo le potenzialità di personaggi come la modella brasiliana Lea T., icona di grande femminilità". Così, Vladimir Luxuria, dopo il categorico no del 2014, ha detto sì. Sarà giurata della 76esima edizione dello storico concorso di bellezza, Miss Italia. Del resto, per cambiare idea c'è sempre tempo.

L'annuncio è stato dato nelle scorse ore da Simona Ventura, che condurrà lo show per il secondo anno di fila. La finale, prodotta da Magnolia e trasmessa in diretta da La7 domenica 20 settembre dal Pala Arrex di Jesolo. Riguardo i suoi compagni di giuria Luxuria confessa: "Vedrei bene in giuria anche un personaggio alla Michelle Obama, ovvero una donna di spessore che è andata in tv a ballare per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema dell'obesità. Anche un concorso di bellezza è specchio dei tempi e può contribuire ad abbattere barriere. Miss Italia fa parte del patrimonio culturale italiano ed è da snob con l'alito pesante e la puzza sotto il naso tirare in ballo il rispetto delle donne che va affrontato invece in altri contesti."

Però, un problemino c'è. La Luxuria in giura significa che per la prima volta saranno ammesse trans operate in gara? Vladimir per il momento si limita a dire che "è un grande segno di apertura da parte dell'organizzazione di Miss Italia e porterà altre novità sorprendenti" e che l'organizzatrice di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, "persona di grande sensibilità", "ha ereditato un regolamento ma sono certa che sarà capace di modernizzare il concorso e di renderlo più contemporaneo".

Perché il regolamento parla chiaro: "essere di sesso femminile sin dalla nascita".

Quindi? Ma Luxuria preferisce farla facile: "Credo che da quest'anno l'interpretazione sarà più morbida e l'organizzazione si limiterà a controllare il nome sul documento d'identità senza fare ulteriori ricerche sul certificato di nascita delle ragazze. È una questione di privacy e di rispetto. Del resto, anche per lo Stato chi è nato uomo ed ha cambiato sesso diventa donna a tutti gli effetti."

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