Montanelli «riesumato» a Fucecchio dopo 16 anni

Fabrizio Boschi

Fucecchio si è finalmente ricordata di Indro Montanelli. Dopo 16 anni. Il paese dove il giornalista è nato nel 1908 lo riesuma dalla memoria cercando così di salvarsi la faccia fuori tempo massimo. Le tre amministrazioni di sinistra che dalla sua scomparsa nel 2001, si sono avvicendate, non hanno mai «trovato il tempo» per ricordare il loro più illustre concittadino, fondatore del Giornale. Trovandolo, invece, per intitolare una piazza ad Enzo Biagi, ad esempio.

Alessio Spinelli, sindaco Pd di Fucecchio dal 2014, ha avuto il coraggio di fare il grande passo: sabato scorso è stata inaugurata una statua in memoria di questo ineguagliabile maestro di giornalismo. In 16 anni Fucecchio, dove risiede la Fondazione Montanelli-Bassi, gli aveva dedicato appena la biblioteca comunale. La «sua» Milano, tanto per dire, gli intitolò, già nel 2002, i giardini di via Palestro, dove fu posta una statua. Oggi un passettino in più, sebbene minuscolo e tardivo. Una rotonda, in una piazza fuori dal centro storico, alle porte di Fucecchio, con al centro un'opera pagata da un privato. Una scultura in acciaio che raffigura il nastro della Olivetti Lettera 22, la macchina per scrivere compagna di vita di Montanelli, proprio lui che aveva una sola preoccupazione da morto: quella di non diventare un monumento «troppo frequentati dai piccioni».

«Non beatificatemi troppo, perché non riuscirete a pareggiare il conto», diceva. Montanelli, come succede a molti, non è mai stato profeta in patria, troppo fascista per i vecchi comunisti di Fucecchio che lui stesso ripagava con la stessa moneta, facendosi vedere pochissimo. Fossimo stati in un paese normale, a Montanelli sarebbe stata intitolata non solo la piazza principale di Fucecchio, ma già istituita la scuola di giornalismo più prestigiosa d'Italia. Invece, nulla, accontentiamoci di una rotonda fuori dal centro. Meglio di niente.

Ora però i vecchi compagni non si facciano prendere troppo la mano intitolandogli pure la Casa del Popolo. Stavolta se ne potrebbe avere a male.

Come avrebbe detto Lui: «Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente». Povera Fucecchio.

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