«Il motivo del mio successo? Sono una ragazza normale»

Tommaso Martinelli

Ha difeso con le unghie una dimensione di normalità, pur avendo incontrato giovanissima soldi e successo. Camila Raznovich, che continua a condurre su Raitre un'edizione da ascolti record di Kilimangiaro, si confessa a OFF.

Camila, ci racconta un episodio OFF della sua carriera?

«Me ne sono capitati tantissimi, specialmente quando vivevo a Londra. Era un periodo di grandi trasgressioni, quello degli anni novanta. Era tutto rock'n' roll. E mi è capitato che un artista, durante un'intervista, mi mettesse la sua lingua in bocca. Eravamo in diretta e lui era strafatto di qualsiasi cosa. Di episodi di questo tipo, a Londra, me ne capitavano spesso, anche se io ho sempre cercato di vivere una normale quotidianità, mai sopra le righe, pur nella totale straordinarietá della mia vita».

E questo l'ha salvata.

«Sì, soprattutto il fatto di aver frequentato sempre persone lontane dal mio ambiente. Il fatto di confrontarsi continuamente con persone che conducevano una vita normale mi ha aiutato a restare ancorata alla realtà specialmente nei primi anni di carriera, che sono anche quelli più pericolosi, dove si rischia di farsi prendere dal matto. Mantenere una vita low profile mi ha salvato».

Oggi come guarda alla Camila degli esordi?

«A 42 anni mi rendo conto che quando ne avevo venti pensavo che in qualche modo tutto mi fosse dovuto. Ero ingenua e un po' montata. A quell'età, con il successo e ottimi contratti, non puoi pensare che potrebbero esserci momenti di down. Oggi, invece, ho l'esperienza giusta per capire che, anche se in questo momento sto vivendo una fase di grande esposizione e successo, potrebbe seguirne una, se non di declino, per lo meno di piatta».

Il suo ultimo libro s'intitola Lo spazio tra le nuvole - Il viaggio come cura...

«Oggi si può viaggiare anche con pochi soldi, perché ci sono tante alternative. Non è più elitario, come un tempo. Anzi, oggi più che mai dovremmo continuare a farlo per non darla vinta ai terroristi».

L'Italia, oggi, come viene vista dall'estero?

«È molto amata.

In alcune cose la sopravvalutano, credono che facciamo tutti la bella vita. In altre la sottovalutano, perché pensano che siamo ancora quelli di spaghetti e mandolino, ignorando per esempio le nostre importanti scoperte nel campo della ricerca».

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