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Naomi Campbell: "Ringrazio Dio di essere una ex tossica alcolista"

Intervistata dal “Wall Street Journal”, la modella parla della sua vita privata, di diversity e delle dipendenze di cui ha sofferto: “Non ho una vita immacolata e non pretendo di averla”

Naomi Campbell: "Ringrazio Dio di essere una ex tossica alcolista"

Naomi Campbell può vantare misure perfette ma non certo un carattere facile. Spirito ribelle, la super top model ha parlato della sua vita privata e delle dipendenze di cui ha sofferto in un’intervista concessa al Wall Street Journal.

Sono una sopravvissuta – ammette apertamente –. Non ho una vita immacolata e non pretendo di averla. Sono stata la prima ad ammettere di essere una tossicodipendente, e ringrazio Dio di essere una tossica e un’alcolista in via di guarigione”.

Grazie al fisico statuario e allo sguardo magnetico che le sono valsi il soprannome di Venere Nera, la Campbell ha ancora molte frecce al suo arco. Ogni notte, prima di andare a dormire, confessa di bere la sua dose di succo di sedano (il nuovo trend beauty ricco di minerali e vitamine) e recitare il Salmo 91 della Bibbia: “Il Signore – rivela – è il mio rifugio e la mia fortezza”.

Naomi Campbell: “Amo i perdenti, lo sono stata per anni”

Nel corso dell’intervista, la modella ha anche parlato di maternità e di diversity, un argomento che le sta particolarmente a cuore: lo scorso marzo ha rifiutato l’offerta di partecipare ad una sfilata a Parigi con un cast all-black. Da prima modella nera ad apparire sull’ambitissima copertina di Vogue Francia nel 1988, ha dovuto sempre combattere rispetto alle sue privilegiate colleghe bianche.

Non posso dire quello che dico – spiega – e poi fare il contrario. Nessuna somma di denaro mi permetterà di farlo. Ho dovuto dire che mi dispiaceva molto, ma non si tratta di numeri, si tratta della mia integrità. Sarei stata una completa ipocrita. Non posso vendermi”.

Non mi sono mai aspettata che fosse tutto facile – conclude –. Amo i perdenti perché lo sono stata per tanti anni. Tutta la mia vita è stata messa a dura prova. Ho ricevuto tanti ‘no’ e ‘non è possibile’.

Ma proprio quei ‘no’ mi hanno aiutato a costruire una maggiore resilienza”.

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