Non bastava una novità. Ce ne volevano due. Questo il ragionamento che la dirigenza Rai, all'indomani del suicidio inflittosi con l'inspiegabile (e inspiegata) soppressione dell'Arena di Massimo Giletti, deve aver fatto per rimediare alla masochistica falla auto-inferta alla domenica pomeriggio di Raiuno. E le due novità portano lo stesso cognome: Cristina e Benedetta Parodi. Le due sorelle già popolari su separati fronti infotainment per l'una, cucina tv per l'altra - che da domenica debutteranno, per la prima volta in coppia, alla conduzione della 41esima stagione di Domenica In. Perso un pezzo importante, giocoforza raddoppieranno i tempi: «Domenica In tornerà infatti a durare come quand'era un contenitore: dalle 14 alle 17,30». E raddoppierà pure la conduttrice: «All'inizio pensavamo solo a Cristina dice il vicedirettore di rete, Andrea Vianello -, poi ci siamo detti: ha una sorella popolare anch'essa, con cui c'è feeling, e che insieme a lei farebbe una novità». «Con chi sognavo da una vita di lavorare in coppia? Con Fiorello? Con Morandi? Con Conti? No - scherza Cristina - con mia sorella». Detto fatto: «Noi di Raiuno amiamo la famiglia commenta Vianello - e abbiamo operato un ricongiungimento familiare». Che avverrà con modalità elastiche: Cristina farà le sue interviste in tailleur ma girerà anche tra i fornelli; Benedetta preparerà la merenda ma le sue ricette introdurranno ospiti o argomenti. Il che non impedirà alle due bizzarri cambiamenti di ruolo: la canzone-sigla del programma, Inseparabili, sono proprio loro a cantarla.
Nello studio arredato come una casa («la casa degli italiani») verranno a visitarle i «vicini» Claudio Lippi e Adriano Panatta, mentre ai siparietti provvederanno l'imitatore Leonardo Fiaschi e il comico Marco Marzocca. Apertura domenica con Christian De Sica ospite d'onore; mentre per una rubrica sulle grandi italiane di scena sarà Carla Fracci, «Che ballerà, ma non sulle punte». Niente talk-show («Agli scontri preferiamo le testimonianze»), poca cronaca nera e pochissimi politici: «Solo se sarà l'attualità stessa a suggerirceli». Tutto per una conduzione volutamente soft, posta in evidente contrasto con quella, più agguerrita e pepata, della concorrente Barbara D'Urso. «La quale è perfettamente coerente con la linea editoriale di una tv commerciale concede Andrea Fabiano, ancora direttore di Raiuno in attesa di guidare Raidue - Ma noi siamo la tv pubblica. E dobbiamo seguire logiche diverse». Certo: in un Paese in cui il nepotismo solleva crescenti e motivate diffidenze, l'arruolamento di Benedetta accanto a Cristina potrebbe scatenare i maligni. «Io non ci avevo nemmeno pensato! cade dalle nuvole Vianello - No: la la presenza di Benedetta non è frutto di nepotismo. È semmai un valore aggiunto».
E Giletti? Il suo fantasma rispunta nel finale. Se gli ascolti delle sorelline non fossero altrettanto alti? «Anche Giletti, quando cominciò, non aveva alti ascolti replica Fabiano - Ha avuto bisogno di tempo per conquistarli. Beh, concedetene anche a noi».
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