Nina Zilli: "I social? A me chiedono le foto dei piedi"

Intervenuta ai microfoni dei “Lunatici” su Rai Radio2, la cantante parla dei suoi rapporti con i follower “feticisti”. “Ma credo – confessa – che le foto dei piedi ormai le chiedano a tutti”

Nina Zilli: "I social? A me chiedono le foto dei piedi"

Da “sfigata cicciottina” Nina Zilli è diventata col passare degli anni una delle popstar italiane più amate e ammirate. Soprattutto sui social, come dimostrano i commenti alle sue foto. L’ha rivelato la diretta interessata, intervenuta ai microfoni del programma I Lunatici su Rai Radio2.

Sono un dinosauro tecnologico – ammette la Zilli, al secolo Maria Chiara Fraschetta –. Anche se cerco di utilizzare i social. Richieste strane? Raramente riesco a leggere tutto quanto. Ho un pubblico molto carino. Poi quello che ti chiede la foto dei piedi su Instagram non manca. Ma credo le chiedano a tutti”.

Da piccola – spiega la cantante – ero un brutto anatroccolo, anche se non ci crede nessuno. Il cigno è sbocciato prima a livello caratteriale. È vero che la bellezza è dentro di noi, non è un luogo comune. Se dentro non ci sentiamo bene con noi stessi è difficile apparire belli all’esterno. Non ho mai fatto affidamento sulla mia bellezza. E quando crescendo sono diventata carina non me ne sono accorta. Avevo anche qualche chilo in più, non mi importava nulla di seguire gli standard di bellezza canonici”.

Nina Zilli: “Date meno retta ai social”

Emiliana doc, Nina Zilli recita spesso la parte di femme fatale. In realtà è una persona schietta, che parla senza peli sulla lingua. Quando i conduttori Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio le chiedono se è vero che gli italiani siano sempre più razzisti, la sua replica è spiazzante.

Viviamo in un momento – racconta la cantante – in cui bisognerebbe dare meno retta a quello che leggiamo sui social, che non sono più un qualcosa di moderno e fantastico, ma sono diventati un ricettacolo di odio. Per fortuna non sono il termometro della società.

In giro per la rete è pieno di troll e cattiveria, poi in strada per fortuna non si vedono. Tutto l’odio che si legge e viene riportato dai mass media non si rispecchia negli italiani. Anche se c’è molta disinformazione”.

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