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Non sai cosa scrivere? Chiedi all'Oracolo Giulio Mozzi

Non sai cosa scrivere? Chiedi all'Oracolo Giulio Mozzi

Luigi Mascheroni

Ibis redibis non morieris in bello... La frase è ambigua - basta una virgola per ribaltarne il senso - ma una cosa ce la insegna. Che bisogna diffidare degli oracoli. Pizie, Sibille e...

E degli scrittori? Beh, quelli possono indovinarci. Giulio Mozzi, ad esempio l'ha azzeccata. Narratore implacabile e raffinato, soprattutto nella forma racconto (Questo è il giardino, del 1993, è una grandissima raccolta; come Il male naturale del '98, o Fiction del 2001), ha usato tutta la sua lunghissima esperienza di editor e insegnante di scrittura creativa (fra i primissimi in Italia) per escogitare un originale - e magari anche utile, chissà - Oracolo manuale per scrittrici e scrittori (Sonzogno, pagg. 400, euro 16), con tanto di correttezza politica nei confronti delle «scrittrici». Cos'è? Una guida di primo soccorso per la sindrome da pagina bianca. Sottotitolo: «Metodo rapido ed efficace per la risoluzione di ogni problema narrativo e di scrittura, particolarmente adatto ai principianti ma non privo di utilità anche per gli esperti» (Mozzi è anche molto ironico).

A metà strada fra bibliomanzia e I Ching, lungo la linea della divinazione domestica che collega Il piccolo libro delle risposte di Carol Bolt alle Obliques Strategies di Brian Eno, è un aiuto (divertente) per autori in erba, scrittori in difficoltà, persino bestselleristi in crisi creativa... Quattrocento pagine che raccolgono duecento brevi massime sulle tecniche di scrittura accompagnate da un sintetico approfondimento su come applicarle nei momenti di crisi. Non sai come far proseguire il dialogo tra i due protagonisti? Sei indeciso su quale svolta imprimere alla trama? Non ti soddisfa il carattere di un personaggio? Nessun problema. Chiudi gli occhi, passa il palmo della mano sul dorso del libro, aprilo a caso. Sì, certo è un gioco. Ma serissimo (come insegna l'OuLiPo: scherzare con le parole è qualcosa di sacro). Fra le pagine dell'Oracolo, troverai la tua risposta.

Io ci ho provato. Non essendo scrittore, non avevo domande. Ma le soluzioni sono sublimi (magari meglio evitare di applicarle al giornalismo...). «Elimina le connessioni tra gli episodi. Sarà affare del lettore indovinarle». Oppure: «Gli aggettivi sono superflui? E chi l'ha detto?».

E addirittura: «Prima di immedesimarti nel tuo protagonista, considera la differenza tra la sua statura e la tua».

Non è detto che consultando l'Oracolo si scriveranno libri migliori. Ma almeno diversi rispetto al mainstream letterario contemporaneo. Non per forza i romanzi del premio Strega devono essere tutti uguali.

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