«Nonno, passami l'ascia» L'invasione dei noir della terza età

Luca Crovi

H anno tutti superato la settantina e sono ancora in piena forma. La condizione di pensionati ha regalato loro un sacco di tempo che possono dedicare o all'attività di infallibili detective o a quella di astuti criminali.

Sono ormai tanti i protagonisti di quelli che potremmo definire «noir della terza età» o «nonno thriller». Un genere letterario che veleggia da alcuni anni in classifica e sul quale hanno scommesso sia gli scrittori internazionali sia quelli italiani. Partiamo da un superbestseller come Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (Bompiani) dello svedese Jonas Jonasson per capire la portata del fenomeno. In quel libro il simpatico e arzillo Allan Karlssonx nel giorno del suo compleanno centenario decide di scappare dalla casa di riposo in cui è ricoverato, e mentre aspetta l'autobus incrocia un losco criminale che gli affiderà la sua valigia. Il vecchietto si troverà a scappare con l'ingombrante refurtiva di una rapina inseguito dai gangster ma anche dagli infermieri che vorrebbero di nuovo ricoverarlo. Non meno coraggiose e sprezzanti del pericolo risultano le quattro intrepide rapinatrici che John Niven mette in scena nel recentissimo Le solite sospette (Einaudi). Se si dovessero ipotizzare due madrine letterarie doc per queste storie ad alto tasso di suspense ma anche dense di humour bisognerebbe pensare ad Agatha Christie (che creò il personaggio impertinente dell'anziana Miss Marple, abituata a risolvere casi delittuosi facendo sua l'arma del pettegolezzo nell'immaginario villaggio di St Mary Mead) ma bisognerebbe citare anche la baronessa Emma Orczy che inventò il Vecchio nell'Angolo abituato a indagare seduto al tavolino di un bar. E proprio mentre giocano a carte e discutono di strambi misteri di provincia ci vengono descritti Nonno Ampelio, Aldo, il Rimediotti e il Del Tacca i quattro anziani protagonisti della fortunata saga del BarLume di Pineta che ha portato in classifica Marco Malvaldi con romanzi come La briscola in cinque, Il gioco delle tre tavole, Il re dei giochi, La battaglia navale (tutti pubblicati da Sellerio). Nella stessa scuderia letteraria sono apparse anche le avventure di Amedeo Consonni, anziano tappezziere in pensione che vive in una casa di ringhiera di un'anonima città lombarda. Un vecchietto che conserva uno speciale album dove raccoglie ritagli fotografici di fatti di cronaca nera irrisolti. Questa sua passione nascosta lo aiuterà a sgarbugliare molti misteri come ci viene raccontato ne La casa di ringhiera, Gli scheletri nell'armadio, Il segreto di Angela. E che Francesco Recami abbia creato un personaggio davvero divertente è confermato anche dal recente Morte di un tappezziere. Insolita anche la Squadra Speciale Minestrina in Brodo composta da tre poliziotti in pensione messa in piedi da Roberto Centazzo nell'omonimo suo romanzo edito da Tea. Maalox, Kukident e Semolino (questi i nomi in codice dei vecchietti) non ce la fanno proprio a godersi in santa pace la pensione ma preferiscono occuparsi di casi irrisolti. Sani da morire (Salani) di Paola Rinaldi è invece ambientato fra gli habituée delle terme di Chianciano con anziani che oltre che alle cure salsoiodiche sono avvezzi alla droga, al sesso e i traffici illeciti. Non meno letali le protagoniste de Le sultane (Elliot Edizioni) di Marilù Oliva che ci racconta le peripezie di Wilma, Mafalda e Nunzia, anziane sovrane incontrastate di un palazzo popolare di via Damasco a Bologna.

La prima deve vedersela con una figlia adescata da una setta satanica, la seconda accudisce il marito malato di Alzheimer, la terza è combattuta fra bigottismo e desideri di peccato. Sembrano innocue ma basterà l'ennesima lite con la giovane e insopportabile vicina Carmela a cambiare il ritmo delle loro giornate trasformandole per sempre.

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