Per X Factor basta la parola. Sta per partire la decima edizione (da giovedì su Sky Uno Hd e al venerdì in chiaro su Tv8), la presenta Alessandro Cattelan e ormai tutti hanno ben presente quali siano i cromosomi di questo talent show: ritmo forsennato, alchimia decisiva della giuria, sguardo a un mondo musicale più chic e vagamente brit. Stavolta però l'incognita più grande è la giuria, rinnovata per tre quarti con innesti imprevedibili (Manuel Agnelli) e previsti (il ritorno di Arisa) e con l'obiettivo neanche tanto nascosto di abbracciare tutti i generi musicali. Insomma, al di là di innesti significativi come Intensa SanPaolo in qualità di main sponsor, l'x factor di questo X Factor sarà proprio la giuria, mai così variegata e mai così potenzialmente sia pop che trasversale. Vediamola.
IL BUONO Così di primo acchito sembra Alvaro Soler (accento sulla prima a), español de Barcelona, classe 1991, di professione tormentatore estivo visto che due anni le sue sono tra le canzoni simbolo della stagione: prima El mismo sol, adesso Sofia. Alto, longilineo, italiano già drasticamente migliore di quello di Skin e attitudine vicina a quella del precedente giurato Mika: «Non l'ho mai incontrato ma mi sembra molto divertente. E siamo tutti e due esplosivi». Ha avuto un successo bruciante e quasi planetario ma per quattro o cinque anni la sua band è stata rifiutata dai discografici spagnoli «perché cantavamo in inglese». Per scottature da emergente e inesperienza da talent sarà forse il più «buono» dei quattro.
IL BRUTTO Manuel Agnelli non è certo il Tuco del capolavoro di Sergio Leone ma sembra quello più motivato, oltre che, per storia artistica, quello meno legato alle apparenze. È il suo esordio continuativo in tv (fatta eccezione per un Festival di Sanremo «dove noi Afterhours ci siamo esibiti tra Iva Zanicchi e Al Bano», scherza). Non usa giri di parole e usa una battuta in stile Pierluigi Bersani: «Non sono qui ad asciugare scogli». È qui a X Factor come «a man on a mission»: «Far capire al mio mondo che è pieno di retorica. Dicono che lo faccio per soldi, ma chi è marcio vede del marcio dappertutto». Il suo mondo, detto per inciso, è quello del rock underground e alternativo italiano, del quale i suoi Afterhours sono le icone da almeno vent'anni. Il suo arrivo in un talent show, ossia nel luogo per definizione alternativo all'«alternative», è come il sasso in uno stagno: «Dicono che sono un traditore? Se qualcuno vuole fidarsi di me, bene. Altrimenti fuori dai cogl...». Più chiaro di così.
IL CATTIVO Sia chiaro: Fedez è un buon cattivo perché non si fa problemi a dire quello che pensa e, alzi la mano chi pensa il contrario, finora ha sbagliato pochissimo. Ha le idee chiare: «Spesso gli artisti qui hanno avuto un problema di gestione post programma. Io mi sono dato molto da fare per i miei dopo che si è chiuso lo show». E più o meno come Re Mida, visto che ha pure prodotto il fenomeno Rovazzi dell'«Andiamo a comandare» e a gennaio pubblicherà un disco con J Ax che potrebbe diventare un best seller. E ha l'obiettivo di confermare il ruolo di leader in giuria che già nella scorsa edizione si era intravisto chiaramente. «I ragazzi della mia squadra sono molto eterogenei ma non ci potrà essere un altro Rovazzi perché lui vive in un mondo tutto suo e inimitabile». Anche se non è facile esporsi chiaramente con un «no» in diretta tv, lui sa come farlo senza risultare supponente o antipatico: è la virtù dei cattivi di successo.
...E L'INCOGNITA Arisa ritorna a X Factor dopo quasi quattro anni e il famoso scontro con Simona Ventura. Ieri, per confermare la sua stravaganza, si è presentata alla conferenza stampa di presentazione «vestita con una camicia da notte» (ipse dixit), ha annunciato altri progetti («Sto lavorando ad alcune colonne sonore e a dicembre sarò di nuovo in tour») e nega di essere «la nuova Morgan» perché «io sono solo Arisa. Al massimo è Manuel Agnelli il nuovo Morgan».
E ha annunciato di aver cambiato metodo di valutazione: «La perfezione non mi piace più, voglio ascoltare qualcosa che mi faccia pensare alla vita di chi sta cantando, forse sta uscendo il mio lato materno». Spiritosa e imprevedibile, oltre che assai intonata, Arisa è davvero un unicum nel pop italiano. E srà lei la variabile di questo nuovo X Factor.
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