Paletti, l'eclettico amico di Bregovic

L'artista ha lavorato con il serbo e anche con il regista Ridley Scott

Giulia CherchiUn pop incorniciato da divertenti video che spopolano su YouTube (fino a 37833 visualizzazioni) e uno stile che, pur ricordando a tratti Lucio Battisti e Franco Battiato, segue un suo percorso originale. È questa la musica di Pietro Paletti, eclettico artista bresciano classe '80, che, con ironia, passa dal parlare di aspetti della sua vita privata in Avere te, a tematiche sociali, ad esempio i pregiudizi, come in Barabba. Entrambi i brani, contenuti nel suo ultimo album Qui e ora (precedentemente ha pubblicato l'EP Dominus e l'album Ergo Sum), uscito lo scorso anno con etichetta Sugar, sono il risultato di un approccio maturo e consapevole, questa volta più da producer.

Un cantautore, ma prima ancora un musicista: è stato infatti lo studio degli strumenti ad appassionarlo sin da bambino - ha iniziato a suonare la tromba all'età di sei anni per poi proseguire con chitarra e basso - e a spingerlo a Londra per studiare Musica e Sound Design; qui è arrivato persino a collaborare con compositori e registi di fama internazionale, tra i quali Goran Bregovic e Ridley Scott. Un musicista a tutto tondo, autore anche di noti jingles pubblicitari, ora concentratissimo esclusivamente sul suo nuovo disco in uscita a metà 2016.

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